“Possiamo rassomigliare il Consultorio ad un orologio: il direttore ne è la molla, gli specialisti le diverse rotelle dell’ingranaggio, ma il consulente è il bilanciere. Assolve cioè un compito particolarmente vitale per il funzionamento di tutto l’ingranaggio, perché il movimento di tutto l’ingranaggio sia scorrevole, preciso, equilibrato, pulsante di vita”. (Don Paolo Liggeri, 1975)
“L’80% delle persone che chiedono l’aiuto proprio della consulenza familiare può essere tranquillamente trattato da un buon consulente familiare consapevole della sua propria e particolare specificità e dei suoi limiti. Oltre questi limiti se la possono giocare altre figure di specialisti evitando però le lusinghe dell’accanimento terapeutico”. (Padre Luciano Cupia, 1976)
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“Vorrei spianare la ruga che hai tra le sopracciglia, ma non esiste lifting per una ferita del cuore. Posso solo baciarla senza farti vedere la mia. (Mercedes Indri De Carli)
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Le tre P Permesso, Potenza, Protezione.
Le tre T Tempo, Tatto, Talento. (Mercedes Indri De Carli)
Le tre T Trasparenza, Tolleranza, Tenerezza. (Padre Luciano Cupia)
Le tre C Convivere, Condividere, Comunicare. (Gigi Avanti)
Le due P Pazienza, Passione. (Lucia Berta)
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“Il Consulente Familiare è fedele ad una caratteristica che contraddistingue la sua umanità e la sua professionalità, la caratteristica cioè di aiutare senza la volontà di salvare, di abbracciare senza la tendenza a soffocare, di amare senza l’aspettativa di venire riamato, di proporre senza la presunzione di imporre, di annunciare senza la pretesa di voler convertire. In una parola, la caratteristica di aiutare lasciando libero ognuno di aiutarsi da sé come meglio può e crede.
Tale caratteristica della relazione consulenziale poggia su di un’asse d’equilibrio che non è fuori luogo definire l’equilibrio della tenerezza”.
(Gigi Avanti 1992)
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