Archivi del mese: novembre 2015

LA BUFALA DEL GENDER

Questa riflessione è la migliore, per il momento, tra tutte quelle che mi è capitato di leggerle. Non era premeditato  che la leggessi, mi è capitata così per caso… e poi mi sono accorto che era di un  Vescovo conosciuto tempo fa quando era ancora sacerdote semplice, amico di amica carissima mia- Allora ho deciso di condividerla subito.

 

L’ARROGANZA DELL’IDEOLOGIA GENDER          (Nazareno Marconi, Vescovo di Macerata)

                                                                                          ( Da GESU’ MAESTRO – n. 3, 2015)                                                               

   Quando ho cominciato a interessarmi alla questione dell’ideologia Gender, la prima sensazione è stata di stupore. C’è un detto attribuito a Cicerone che recita: “Non esiste al mondo una idiozia così grande, che qualche filosofo non abbia già detto”.

    Cioè, le teorie, per quanto stupide, sono già state sostenute nel passato da qualcuno. Ma vi posso assicurare che, per quanto abbia ricercato, nel passato dell’umanità nessuno ha mai sostenuto che, se una donna si comporta da donna e  un  uomo da uomo, non solo nelle preferenze sessuali, ma anche negli atteggiamenti e nel modo di pensare e di vedere il mondo, questo non dipende dal fatto di avere una differenziazione sessuale fisica e cromosomica, ma solo dall’essere stati educati a giocare con le bambole le bambine e i bambini con i soldatini.

   Questa teoria strampalata è proprio in estrema sintesi, ciò che sostiene l’ideologia Gender. Ci sarebbe da riderci al bar, se non avesse conseguenze disastrose sul futuro dei nostri giovani.

   La differenziazione sessuale tra un uomo e una donna è così profonda che ogni cellula ne porta impresso il segno, nel suo corredo cromosomico, fin dal concepimento.

   Nei miei studi di archeologia, ho visto varie volte i resti di uno scheletro di migliaia di anni fa, che un bravo medico sapeva subito riconoscere come maschile o femminile.

   I segni della nostra differenziazione sessuale compaiono immediatamente con l’inizio della vita e restano molto oltre la nostra morte.

   La Bibbia ci dice che sono una parola che il Creatore ha posto nella carne umana  una vocazione per ogni persone, fin dall’inizio. “maschio e femmina li creò”, invitandoli a vivere da uomo e da donna in una bellissima uguaglianza di dignità, pur nella diversità dei sessi.

   Cos+ l’umanità ha vissuto per millenni, finché pochi attivisti molto agguerriti, del movimento omosessuale americano e poi mondiale, non vi hanno visto la soluzione di un loro problema.

   Per anni si erano impegnati a promuovere studi che mostrassero l’esistenza di un terzo sesso, si cercava un’origine genetica dell’omosessualità per rivendicare la loro condizione come “naturale”, pari a quella dei maschi e delle femmine.

   Tutto questo studio non trovò nulla, anzi diede forza a chi sosteneva che almeno la stragrande maggioranza degli omosessuali fossero persone condizionate da esperienze traumatiche o da pesantissimi condizionamenti ambientali.

   Allora si decise di cambiare strategia sposando l’ideologia Gender: non cercare più una base fisica e naturale dell’omosessualità, ma distruggere la base fisica e naturale della differenziazione sessuale.

   Avrebbero così potuto sostenere che, se tutti sono ciò che sono per l’influsso dell’ambiente, siamo tutti sullo stesso piano e la natura non ha nulla da dire né sull’omosessualità né sulla eterosessualità.

   La molla di tutta questa passione, secondo alcuni esperti, sarebbe da ricercare nel fatto che chi vive l’omosessualità vive un disagio profondo. Si sente scisso tra sesso biologico e predisposizione affettiva e la risposta del movimento gay è che non deve cercare in sé le risposte per trovare equilibrio e pace, ma incolpare il mondo intero del fatto che ancora distingue tra uomini e donne.

   Secondo loro sarebbe questa distinzione a far soffrire le persone e andrebbe perciò eliminata. Non so se tutto questo sia esatto al cento per cento, ma la ricostruzione mi convince e spiega molte cose.

   Soprattutto mi permette di pensare che, chi si impegna a sostenere la teoria del Gender, cercando e trovando appoggi politici, con l’arroganza di chi sa manipolare i mass media, anche barando e dicendo grandi falsità pericolose, non è un malvagio incallito, ma solo una persona ferita che cerca in modo sbagliato di fare meglio.

   Credo perciò sia giusto ricercare la verità e smascherare la menzogna.. Non si tratta perciò, in questo campo, di fare una crociata contro qualcuno, ma di credere alla frase di Gesù: “Solo la verità vi farà liberi” (Gv. 8, 32).

   E’ nella ricerca della verità che libera tutti e permette di camminare sulla via del bene, che ho incoraggiato un cammino di conoscenza del problema da parte di tutti, con la collaborazione di tante associazioni e movimenti che hanno a cuore il bene dei nostri giovani e dei bambini.

   Pensate soltanto che a partire da questa idea derivano conseguenze del tipo: “Non ha nessuna importanza per un bambino se ha un padre o una madre, o due padri, o due madri, o tre o diciotto”.

   Questa dichiarazione è della presidente del movimento pro – adozioni gay “Famiglie arcobaleno”.

   Basterebbe controbattere che negli studi sui bambini accolti in orfanatrofi tutti tendono naturalmente a individuare tra chi li assiste, una figura maschile e una figura femminile, a cui si affezionano istintivamente, evidentemente ricercando un padre e una madre.

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Dialetticamente formidabile, psicologicamente congruo, antropologicamente scientifico, cristianamente tollerante, contenutisticamente assertivo e veritiero  Insomma è quanto di meglio ho trovato. Grazie don Neno. (Gigi Avanti)

 

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MOLTO BELLA….

I N V I T O   D E L L A    F O L L I A …

 

La Follia decise di invitare i suoi amici a prendere un caffè da lei. Dopo il caffè la Follia propose: “Si gioca a nascondino?”.

“Nascondino? Che cos’è?”. Domandò la Curiosità.

“Nascondino è un gioco. Io conto fino a cento e voi vi nascondete. Quando avrò terminato di contare, cercherò e il primo che troverò sarà il prossimo a contare”.

Accettarono tutti, ad eccezione della Paura e della Pigrizia.

“1, 2, 3…”. La Follia cominciò a contare.

La Fretta si nascose per prima dove le capitò. La Timidezza, timida come sempre, si nascose in un gruppo d’alberi. La Gioia corse in mezzo al giardino. La Tristezza cominciò a piangere perché non trovava un angolo adatto per nascondersi.

L’Invidia si unì al Trionfo e si nascose accanto a lui dietro un sasso.

La Follia continuava a contare mentre i suoi amici si nascondevano.  La Disperazione era disperata sentendo che la Follia era già arrivata a novantanove.

“Cento – gridò la Follia – comincerò a cercare”.

La prima ad essere trovata fu la Curiosità perché non aveva potuto impedirsi di uscire per vedere chi sarebbe stato il primo ad essere scoperto.

 Guardando da una parte, la Follia vide  il Dubbio sopra un recinto perché non sapeva da quale lato si sarebbe meglio nascosto.

E così di seguito scoprì la Gioia, la Tristezza, la Timidezza.

Quando tutti erano riuniti, la Curiosità domandò: “Dov’è l’Amore?”

Nessuno l’aveva visto. La Follia cominciò a cercarlo. Cercò in cima ad una montagna, nei fiumi, sotto le rocce… Ma non trovò  l’Amore.

Cercando da tutte le parti la Follia vide un rosaio, prese un pezzo di legno e cominciò a cercare tra i rami, allorché ad un  tratto sentì un grido.

Era l’Amore che gridava perché una spina gli aveva forato un occhio. La Follia non sapeva cosa fare. Si scusò. Implorò l’Amore per avere il suo perdono e arrivò a promettergli di seguirlo per sempre. L’Amore accettò le scuse.

Oggi l’Amore é cieco e la Follia lo accompagna.

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L’IDIOZIA INFERNALE DEL TERRORISMO

L’IDIOZIA INFERNALE…

 

“Allah è grande” urlano i terroristi scaricando tutta la loro violenza disumana sugli umani. Per conoscere della psicologia soltanto che due più due fa sempre quattro, mi vien da “interpretare”  tale comportamento in chiave di “proiezione del delirio di onnipotenza”… E’ come se urlassero, cioè: “Io sono Allah e sono grande”… e lo dimostrano aggredendo, uccidendo, autouccidendosi.

 E’ una vecchia storia iniziata quando Satana (avversario, vuol dire questo il termine “Satàn”  in lingua ebraica) si mise in testa di andar contro a Dio perché invidioso che ad essere Dio fosse soltanto Lui. Si sa poi come è andata… e come sta andando. Prima di tutto va detto che Dio non urla presuntuosamente: “io sono Dio e sono grande” (il silenzio è la sua lingua madre) e quando fa risuonare (esplodere) questo silenzio d’eternità nelle due casse acustiche del tempo e dello spazio, ecco l’armonia soave della vita accarezzare le orecchie dell’anima…

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I VESCOVI … DI FAMIGLIA

LA FAMIGLIA E I VESCOVI  (in margine al recente Sinodo)

 

E’ da quel dì che la famiglia è alla solerte e appassionata attenzione dei Vescovi, così come è da quel dì che è nel mirino dei cecchini della cultura “individualistica” odierna.

 Sta di fatto che  il recente Sinodo dei Vescovi è l’ultimo frutto di una semina  iniziata anni  fa, la semina della “pastorale familiare”, che prevede un approccio del tutto particolare rispetto alle pastorali di categoria (giovani, catechizzandi, ammalati…).

 La pastorale familiare riceve un impulso determinante da san Giovanni Paolo II: “L’avvenire dell’umanità passa attraverso la famiglia” e “Fate ogni sforzo perché vi si una pastorale familiare”, “Il nostro tempo così carico di tensioni e avaro di tenerezza” e “C’è poca vita umana nelle famiglie dei nostri giorni” sono pronunciamenti profetici  da non sottovalutare.

 Purtuttavia la pastorale familiare sembra essere rimasta la cenerentola nell’insieme delle varie e talvolta frenetiche attività pastorali più caratterizzate nel senso più “individuale” che non “relazionale”.

 E non lo dico con animo polemico , ma forte di una esperienza ormai pluriennale di constatazione sul campo.

 Nuovi fermenti ovviamente non mancano, anche perché lo Spirito Santo non sta con le mani in mano. Sono ancora pochi, ma vanno nella direzione di una caratterizzazione in senso relazionale e sanamente laicale della intera pastorale.

 In questa prospettiva il recente Sinodo dei Vescovi, al di là delle varie letture riduttive e talvolta di bassa lega culturale di alcuni  mass media, ne è stato un esempio. Tanti si attendevano pronunciamenti più o meno rivoluzionali o clamorosi… forse ignorando l’insieme del “progetto famiglia” che è di competenza stretta di Dio.

Non va ignorato infatti che Dio è famiglia, che crea la famiglia a partire dalla coppia di maschio e femmina a sua immagine e somiglianza e che quando ha voluto “umanizzare” la sua “divinità” lo ha fatto, per così dire, “intrufolandosi”,  da par Suo, nel bel mezzo di una relazione incipiente di una coppia vergine di fidanzati di Nazaret…

Tanti si attendevano aperture della serie “liberi tutti” o condanne della serie “tutti all’inferno” laddove invece è bastato ricordare con misericordiosa intelligenza i fondamentali concetti  della antropologia e dell’antropologia biblica.

 Anche perché, come afferma un mio amico sacerdote, don Carlino Panzeri, “la verità è al singolare” e non consente quindi modulazioni  opinionali alternative.

 Scriveva  Rumi, un mistico del XII secolo. “La verità è uno specchio che cadendo andò in frantumi e ognuno, raccogliendo un frantume e vedendosi rispecchiato dentro, pensò di possedere l’intera verità”.

 Si fa tanto parlare di “ecologia” in tutti gli ambiti del vivere. Il Sinodo dei Vescovi ha semplicemente ricordato che esiste anche una ecologia antropologica, una ecologia della  famiglia, una ecologia sessuale, una ecologia del rapporto uomo donna, insomma una ecologia come Dio comanda….

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