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Poesia di un amico per la scomparsa di Chiara… nostra figlia (3.8.1976 – 8.9.2017)

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16 settembre 2017 · 15:17

I TEMPI SUPPLEMENTARI DELLA PARTITA DEL DOLORE…

I TEMPI SUPPLEMENTARI DELLA PARTITA DEL DOLORE…(omaggio a nostra figlia Chiara, 41 anni, 5 figli, scomparsa l’8 settembre 2017))    

 

   Amatissima Chiara, oggi (giorno della Esaltazione della Croce) compio 74 anni… (dei quali 47 di matrimonio) senza di te e lascia aprire il mio cuore e quello di mamma, gonfi di troppo dolore.

   Ora che la tua partita è terminata (uso termini calcistici, sebbene tu di calcio non ne capivi proprio) , avendo “aperto serenamente gli occhi al Cielo” (p. Alfredo) proprio l’8 settembre (giorno della Natività della Madonna)  a noi rimane di continuare a giocare la nostra.

   A noi rimangono, infatti, da giocare ancora i tempi supplementari del dolore, quei tempi che saranno caratterizzati dagli eventi della crescita dei tuoi e di Massimiliano cinque figli… senza di te, quei tempi supplementari, quasi interminabili, da giocare tra affanni e lacrime e magari qualche fischio di falli da parte dell’Arbitro e  che soltanto le orazioni di familiari e amici riusciranno, forse un poco e comunque misteriosamente, a consolare.

   Non è possibile cancellare un futuro… senza di te, perché sarai sempre presente sotto forma dell’invisibilità, ma ricordare il passato, questo sì, e lasciamelo fare come regalo per il mio compleanno.

   Ti ricordi, cucciolotta, quando a tre anni, di notte, mi chiamavi per pormi domande impossibili, della serie: “Papà, come fanno a sedersi le lumache”? Non ti davo risposta, ma semplicemente rispondevo: “Non lo so”… e tu ti addormentavi… Poi, di questa domanda, ne avresti fatto titolo del tuo primo libro. L’altro, L’ANIMA DEL GRANDE FIUME, lo scegliesti tu.

   Ti ricordi quando mi dicesti, sempre attorno ai cinque anni, e sempre di notte, facendomi svegliare di soprassalto: “Papà, sai come si potrebbe togliere il male dal mondo? Convincendo Dio di far morire il diavolo”.  Ed anche allora rimasi senza risposta…

   Quando, due mesi prima di “aprire gli occhi al Cielo” , all’ospedale mi hai chiesto: “Papà, se il mio destino è questo, che senso ha”?  Anche allora allargai le braccia, attonito… senza dare risposta.

   E, quando, gli ultimi giorni, ormai immobilizzata a letto, a casa, mentre la “bestia” (nonostante l’asportazione del rene del 7 luglio dello scorso anno) ti divorava da dentro, ci hai detto: “Perché proprio a me, che male ho fatto”?,  ti abbiamo soltanto sussurrato: “Nessun male,  Chiara, è tutto così indecifrabile, inspiegabile, addirittura disumano, misterioso”.

   Scoppiò il mio cuore, quando, tre giorni prima di lasciarci, mi chiedesti: “Papà, aiutami”. Anche allora rimasi silenzioso e impotente.

   E poi,  in silenzio,  lentamente, con la presenza costante di familiari ed amici a manifestarti amore con una presenza costante fatta di assistenza,   carezze e sorrisi… che forse non vedevi neppure più, al fischio dell’Arbitro, sei uscita dal campo di gioco…

   Glielo ho già detto a Dio, con garbo,  che tra noi umani non si riprende indietro un regalo fatto…

   Ed anche Lui, con garbo, mi ha risposto con uno di quei silenzi in qualche modo e misura propedeutici all’accoglienza del mistero… del mistero del male. Anche perché si suol dire che “il silenzio è la lingua madre di Dio”.

   Cucciolotta nostra, tu sei stata un regalo immenso per tutti coloro che ti hanno incontrato, conosciuto, amato… a cominciare da mamma e papà, fratelli, zii, cugini, nonni  e parenti tutti e amici di ogni genere.

   Ho detto pure a Dio, sempre con garbo, come Padre, in uno di quei momenti nei quali il dolore congelato si scioglieva in orazione, che anche Lui aveva visto morire il Suo Figlio Unico e Preferito… però se lo aveva ripreso dopo poco. Non era un rimprovero, ma un filiale sfogo d’amore…

    Ne aveva diritto e potere. Noi umani non abbiamo né l’uno, né l’altro, ma,  grazie a quella fede mendicante (dono Suo che non rivuole indietro, per fortuna) chiniamo il capo e accettiamo.

   Avevi manifestato desiderio di venire tumulata tra le montagne sulle cui vette il silenzio canta e l’aria è di cristallo… accanto alla tua nonna.

   Quelle vette, a partire dalle quali il percorso dell’orazione verso il Cielo è più breve. Così lontana, ci sarà più difficile portarti materialmente un fiore innaffiato di lacrime, ma molto più facile spiritualmente, perché ormai tu abiti permanentemente nel nostro cuore a suonare la musica di una soave e struggente nostalgia.

  Chiara, aiutaci come puoi (sulla tua astuta intelligenza e bontà ci contiamo) a giocare questi tempi supplementari del dolore senza farci sudare troppo…  

   Un’ultima cosa, cucciolotta. Tutte le preghiere mirate, convogliate su te da tantissime persone sparse in tutta Italia per ottenere grazia o  miracolo,  non andranno perdute, lo sappiamo.

   Si suol dire, infatti, che “la preghiera funziona, ma non si sa come e quando”…  Quando ti capita a tiro Dio, suggeriscigli di riciclarne un pochino anche per noi o per chi ne ha più bisogno di noi.

   E se, aggirandoti tra gli spazi d’infinito del Paradiso incontrerai qualcuno che ci conosce, salutacelo.

    Addio, cucciolotta.                                                                (papà e mamma, 14 settembre 2017))

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ANCHE QUESTO ERA CHIARA…

IPOTESI VINCENTE (omaggio a nostra figlia Chiara, 41 anni e 5 figli, volata in Cielo l’8.9.2017)

 “Tanto si sa, nella lotta tra il bene e il male vince sempre il bene. Io mi schiero dalla parte del bene, ma non combatto con le armi, bensì con l’astuzia delle parole.

   Non faccio come nei cartoni animati dove il bene combattendo contro il male uccide e distrugge anche lui e si chiama bene soltanto perché vi fanno parte i protagonisti della storia che devono salvare il mondo ad ogni costo e devono essere a tutti i costi bravi.

   No, io non faccio così. Al male basta fargli un sorriso e si scioglie perché non sopporta la felicità.

   Quindi per vincere la battaglia basterebbe organizzare una festa, piena di canti e di balli e piena di bambini e il male, soltanto a vederla,  cadrebbe a terra vinto”.

 

 (Da un tema di CHIARA AVANTI a 13 anni)

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URAGANO E FEDE…

L’uragano che ci ha travolto con la scomparsa di nostra figlia Chiara (41 anni, 5 figli) si chiama sconcerto e paura, gemito e dolore immenso. Confidiamo soltanto che la nostra fede mendicante ci protegga.

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Considerazione di taglio psico – spirituale…

L’IDIOZIA INFERNALE…

 

“Allah è grande” urlano i terroristi scaricando tutta la loro violenza disumana sugli umani. Per conoscere della psicologia soltanto che due più due fa sempre quattro, mi vien da “interpretare”  tale comportamento in chiave di “proiezione del delirio di onnipotenza”… E’ come se urlassero, cioè: “Io sono Allah e sono grande”… e lo dimostrano aggredendo, uccidendo, autouccidendosi.

 E’ una vecchia storia iniziata quando Satana (avversario, vuol dire questo il termine “Satàn”  in lingua ebraica) si mise in testa di andar contro a Dio perché invidioso che ad essere Dio fosse soltanto Lui. Si sa poi come è andata… e come sta andando. Prima di tutto va detto che Dio non urla presuntuosamente: “io sono Dio e sono grande” (il silenzio è la sua lingua madre) e quando fa risuonare (esplodere) questo silenzio d’eternità nelle due casse acustiche del tempo e dello spazio, ecco l’armonia soave della vita accarezzare le orecchie dell’anima…

Aggiungo che Dio, in quanto tale, è multirazziale, cioè di tutti. Il Dio di Adamo ed Eva si è autorivelato come Creatore, quello di Mosè come Legislatore, quello di Gesù Cristo come Padre. Allora come la mettiamo che Allah sia il Dio soltanto dei musulmani? E’ quindi un Dio razziale? E dove sta scritto che chi non è musulmano sia “infedele” e vada fatto fuori dal genere umano con metodo disumano?  I conti non tornano. Concludo con una citazione: “Dio delude sempre chi se lo immagina a modo suo”….

 

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