Archivi del mese: febbraio 2022

OGGI MI VA COSI’

                     IL CREATORE DIO PADRE SCRIVE AD ALLAH

 “ Mia caro Allah (si fa per dire) a parte il fatto che Maometto l’ho creato Io (a mia immagine e somiglianza) e che Maometto ha inventato te (forse a sua immagine e somiglianza),  avrei qualche sassolino (creato da Me) da togliermi dalle scarpe, sebbene essendo Spirito non necessiti proprio di scarpe.

   Il primo sassolino è che mi sto veramente stancando di sentire da parte di  coloro che sulla terra (che modestamente ho creato da Solo tanto tempo fa) ammazzano e seminano terrore e odio in nome tuo (e lo scrivo minuscolo per rispetto a Me stesso!) e sostengono di farlo perché così voluto da te!

   Delle due l’una: o sono diventate pazze le Mie creature (e che siano mia creazione te ne devi fare una ragione, perché tu non hai mai creato un bel niente!) oppure che sia  tu ad essere fuori di testa!

   Un altro sassolino: per la cronologia storica degli umani, tu arriveresti sulla scena del mondo terreno attorno al secolo 600, quindi molto dopo il Mio Unico Figlio Gesù Cristo, il preferito su tutti.

   Trovo una enorme e curiosa contraddizione:  mentre Io sono Tale da sempre, tu sei stato “inventato” tale dalla fantasia di un uomo, Mia creatura!

   Un altro sassolino: Io ho voluto scendere dal Mio Trono per osservare da vicino gli eventi umani, anzi mi sono messo nei panni di Me stesso UOMO per vivere da dentro questi eventi, mentre mi sembra che tu, oltre a startene comodo  chissà dove, ti diverta a distruggere quanto io ho creato. Niente niente crepi d’invidia?

   Allah, detto tra noi, Il politeismo è una pericolosa scorciatoia ideologica, narcisisticamente autoreferenziale, inventata dagli uomini per dare una risposta comoda alle loro inquietudini.

   Parafrasando la riflessione di uno psicologo, posso dedurre: “Il modo in cui scegliamo di pensare Dio crea il Dio che pensiamo”.

   Io, per natura, essendo nell’Eterno, ho una pazienza eterna perché tu e chi ti invoca o adora o prega possa ricredersi a proposito di questo.

   Tu ti sei trovato Dio all’improvviso, caro Allah, da chi ti ha inventato tale. Io sono stato Tale da sempre e, modestia a parte, ho accompagnato gli umani a scoprirmi gradatamente perché avendo creato il tempo era giocoforza agire in questo modo: dapprima ho lasciato che mi scoprissero Creatore (con Adamo ed Eva), poi come Legislatore (con Mosè) ed infine come Padre (con Gesù, il Mio Figlio dell’Uomo, il Preferito).

   Io amo tutte le mie creature che, grazie a Mio Figlio, hanno la possibilità di ambire ad essere figli pure loro, purché lo vogliano.

   Tu, e scusa se te lo dico francamente, pare che ami soltanto chi crede in te… creando così un corto circuito deflagrante. E poi perché permetti a chi crede in te di dare la caccia a tutti gli altri definendoli infedeli?

   Io, a quelli che mi negano, non faccio guerra, anzi li aspetto con benevolenza alle soglie della fede, felice di poterli abbracciare e riconoscendo loro il merito di avermi trovato.

   Non sono razzista e non è nel mio stile vantarmi. Un Dio che si rispetti è Grande anche in ragione di questa sua discreta magnanimità  nel comportarsi.

   A te, alcuni tuoi fedeli, dicono che sei grande e poi fanno esplodere bombe, conflitti, divisioni, terrore…

Qualcosa non funziona, Allah, anzi tutto!

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EQUILIBRIO AFFETTIVO – SPIRITUALE

A proposito di abbracci (carezze) vi ricordo la terapia vincente:

  • 4 abbracci al giorno per la sopravvivenza.
  • 8 abbracci al giorno per il mantenimento.
  • 12 abbracci al giorno per la crescita e la salute.

(Don Carlino)

Quindi, in conclusione, sommando i tre numeri, si ottiene il numero 24

come dire… UN ABBRACCIO OGNI ORA.

(Gigi)

I paradossi del cristiano

  • “Vuoi avere la vita? Perdila!”.
  • “Vuoi trovare la vita? Donala!”.
  • “Vuoi godere la vita? Condividila!”.

(Don Carlino Panzeri con Luisanna e Massimo Camaglia)

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Padre LUCIANO CUPIA (+26.02.2014) e Don Carlo Rocchetta.

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CHE FANTASIA LA NOSTRA CHIARA

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25 febbraio 2022 · 10:37

“TOGLIETE IL MISTERO E NON CAPIRETE PIU’ NULLA” (A. Pronzato)

                 I paradossi del cristiano

  • “Vuoi avere la vita? Perdila!”.
  • “Vuoi trovare la vita? Donala!”.
  • “Vuoi godere la vita? Condividila!”.

(Don Carlino Panzeri con Luisanna e Massimo Camaglia)

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SGOMENTO E DOLORE per la stupidità degli uomini

In merito al degrado quasi totale delle relazioni interpersonali reso più evidente dal degrado delle relazioni internazionali attualmente in atto a causa della guerra, trovo questa puntuale analisi riportata da Danila Pompilio nel libro CORPO, EROS E BELLEZZA IN OLIVIER CLEMENT (Tau editrice 2021):

“La negazione, in ambito politico, sociale e culturale di ogni riferimento cristiano ha provocato una ideologia diffusa di un individualismo e di un rinnovato nichilismo che stanno portando l’uomo ad

una ineluttabile morte senza speranza di risurrezione”.

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SINTESI EFFICACE… per l’amore sano

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23 febbraio 2022 · 17:01

PAUSA DI RIFLESSIONE

QUALCHE PASTICCINO

“La psicoterapia indipendente sia dalla religione che dalla metafisica, tende a produrre  una tranquillità borghese alimentata dall’ansia avvelenata dalla sua banalità”. (Terruwe)

“O il male è ciò di cui abbiamo paura o il male è avere paura”.  (Sant’Agostino)

“PENSARE, PREGARE, RIDERE, GIOCARE, AMARE ED ESSERE AMATO, DONARE E’ IL SEGRETO DELL’ETERNA

GIOVINEZZA”.  (Santa Teresa di Calcutta)

“Non sprecare lacrime nuove per vecchi dolori”. (Euripide)

“Estremamente breve e travagliata è la vita di coloro che dimenticano il passato, trascurano il presente, temono per il futuro: giunti al momento estremo, tardi comprendono, disgraziati, di essere stati occupati tanto tempo senza concludere nulla”. (Seneca)

SE UN UOMO SI COMPORTA SEMPRE SERIAMENTE E NON SI PERMETTE MAI UN PO’ DI DIVERTIMENTO

E DI DISTRAZIONE, IMPAZZIRA’ SENZA SAPERLO” (Erodoto)

“Per chi crede nessuna spiegazione è necessaria, per chi non crede nessuna spiegazione è possibile”.

“Molte nevrosi dell’uomo moderno sono riconducibili a un non risolto problema religioso” (C.G.Jung)

“SE L’AVER MANGIATO UN FRUTTO HA ROVINATO L’UMANITA’, LA SALVEZZA SARA’ NELL’ATTEGGIAMENTO

CONTRARIO,  NEL GUARDARE UN FRUTTO SENZA MANGIARLO”.  (Simone Weil)

“COSA SUCCEDEREBBE SE SCOPRISSI CHE IL MIO STESSO NEMICO SI TROVA ALL’INTERNO DI ME STESSO,

CHE SONO IO PERTANTO AD AVER BISOGNO DELLA ELEMOSINA DELLA MIA AMABILITA’, CHE SONO IO IL NEMICO

DA AMARE?”. (C.G. Jung)

“Il Dio che viene a bussare alla nostra porta (cf. Ap 3,20) vuole guarirci dai nostri deliri di onnipotenza, dai nostri sogni di grandezza e perfezione, che si rivelano – a ben guardare – come meri incubi delle nostre notturnità interiori. “(Un fratello della Comunità di Bose)

“Ogni incontro con Dio è preghiera, ma non ogni preghiera è un incontro con Dio”.

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MEDITAZIONE …

                                               IN DORMIVEGLIA…IN CURIOSA E INASPETTATA  COMPAGNIA

 “Ma come ti è saltato in mente, tu che sei l’Essere (e quindi in Te tutto esiste già), di dar corpo al Divenire, tu che sei l’Eterno (e quindi tutto esiste in Te da sempre), di creare il Tempo? Se è risaputo che anche tutte le nostre anime erano già nella tua mente (“in mente Dei”), nel grembo dell’Essere, come mai non le hai lasciate comodamente lì dentro senza fargli correre rischi lasciandole andare in libera uscita?”. 

   Mi è sempre piaciuto correre rischi sapendo, fin dall’inizio, che in ogni modo mi sarebbe andata bene. Bella domanda, comunque, la tua.

   Ma ti avverto subito che non capirai molto la mia risposta perchè quello che tu e voi creature mie chiamate “mistero”, per Me è l’habitat naturale dell’Essere, della Gioia dell’Essere

   Senza dire poi che  voi avete anche il grosso problema del limite del vostro pensare, del vostro linguaggio, limite dovuto allo spazio – tempo… Io sono illimitato, infinito. Come può  immaginare l’infinito chi è, per natura, finito?

   Eccomi comunque a rispondere alla tua domanda. Come avrei potuto godere  da solo di questa Gioia piena, illimitata, infinita dell’Essere? Come potevo tenermela tutta e solo per Me?

  Mi accorsi che trasbordava spontaneamente da Me ed allora Intuii che la orientassi e  ne dovessi far dono a qualcuno (essere gioia comprende dover farsi gioia)  e perché si realizzasse in concreto questa “intuizione” mi occorreva “tempo”.

   Così lo creai… e non chiedermi come perché questo attiene al mistero del mio Essere, di cui sono gelosissimo.

   Il tempo, il divenire è contenuto già nell’essere, così come in un seme è già contenuta la pianta o così come in una intuizione (In principio era il Verbo) è già contenuta la sua graduale realizzazione (E il Verbo si fece Carne).

   Per dare luogo, quindi, a questa realizzazione della mia divina intuizione mi serviva proprio del tempo e così diedi inizio al tempo ed allo spazio, e quindi alla materia… compresi tutti gli effetti collaterali connessi. Il momento nativo di tutto ciò è quello che voi chiamate big bang.

   Io non ho inizio e fine, il tempo invece ha un inizio e una fine. Infatti Gesù, che è l’Eterno nel Tempo, che è la versione temporale dell’eterno  (“Quando venne la pienezza dei tempi”…), è chiamato anche “Alfa e Omega”.

    Quindi Essere, Persona, Spirito, sono un concentrato di Gioia. Come avrei potuto tenerla tutta per Me? La Gioia dell’Essere è per natura sua espansiva, è incontenibile, alla medesima maniera della luce del sole.

   A proposito di gioia, mi viene da pensare tra Me e Me (per farti sbirciare come vanno le cose in Casa Trinità)  e chiederti cosa ne dici di questo ragionamento semplice: Se io Padre gioisco nel riconoscere mio Figlio e allo stesso modo mio Figlio gioisce nel riconoscere me Padre, cosa ci accomuna se non la Gioia?    Ecco lo Spirito Santo, quindi… ecco perché 1 + 1 fa TRE… con un gioco di parole, ecco perché Trinità e Eternità sono parole somigliantissime… direi intercambiabili.

   L’Eterno postula il Tempo, anzi è paradossalmente proprio il tempo a fondare  l’eternità (il tempo è una eternità in funzione) così come è la funzione a creare l’organo (leggo sui vostri libri di medicina) o è l’educazione a fondare la famiglia o così come è l’intuizione della funzione (bisogno) del sedersi a generare la sedia (operari sequitur esse… ed anche viceversa…in un certo senso).

   Mi piacque talmente tanto questa intuizione così come  all’intuizione piacque talmente tanto quello che avevo intuito… che si generò lo Spirito Santo.  Egli è la reciprocità consapevole di Due Gioie incontenibili come accennavo poc’anzi. 

   Ma per realizzare questa intuizione, ripeto, occorreva una cosa che non c’era ancora, e cioè il tempo, o meglio, qualcosa che già c’era, ma ancora sonnecchiante in me ed allora lo svegliai.

    Mi sembrava, infatti, che mancasse qualcosa e qualcuno in questa mia ricca solitudine d’eternità divina… qualcosa per cui riuscire a condividere ogni angolo del mio essere, ogni sfumatura della mia gioia, a farne parte a qualcuno.

   E così fu che dall’essere, dalla gioia dell’essere, sgorgò il divenire. Fu così che l‘eterno totale e integrale cominciò a parcellizzarsi, a disintegrarsi, a dipanarsi in quello che voi chiamate tempo.

   Ed è anche così  che decisi di trarre da Me qualcosa che mi assomigliasse moltissimo, qualcuno più che qualcosa… Ed ecco la mia creazione preferita, l’essere umano e in questo il Figlio dell’Uomo, il mio preferito

   Essere e divenire, eternità e tempo, spirito e materia… costituiscono la mia danza divina, sono l’armonia le cui  sonorità risuonano oltre Me. Tutta la musica del mondo nasce da una unica sorgente di armonia, quella divina, appunto.

   Fu proprio così che dal grembo dell’eterno nacque Il tempo,  una sorta di  eternità diluita, Il seme dell’essere sbocciato in un divenire cosmico, l’intuizione originaria (il Verbo…) diluita nel tempo (il Verbo che si fa carne…), un Increato che si fa creato, che crea un’altra versione di se stesso compatibile con il tempo – spazio.   

   Era giocoforza che avvenisse così. Ed avevo anche messo in conto che il “divenire” si tirasse appresso la curiosa ed enigmatica e misteriosa (per voi, ma non per me) dinamica dell’inizio e della fine.

   Io non ho inizio e fine perché sono l’Essere… quindi l’Illimitato, ma il divenire si porta appresso il suo limite, è iscritto nel suo DNA.

   Sta forse nascosto qui il mistero (per voi, ma non per me) del male (una sorta di patologia cronica dell’essere divenuto spazio e tempo) e della morte.

   Potrà sembrarvi un paradosso…  ma non potrebbe essere che il male sia stato originato  proprio dalla bramosia, da parte del “divenire”, di voler “essere?”… in maniera autonoma? Non si può diventare quello che non si è.

   E fu  proprio la prima coppia a voler fare questa bizzarra e “originale” esperienza, qualcosa come voler fare bene il medesimo male. Li avevo anche avvertiti di comportarsi bene e di non comportarsi male (mangiare tutti i frutti degli alberi del bene del mio giardino… tranne il frutto dell’albero del male).

   “Sarete come Lui”… insinuò alla prima coppia creata il mio nemico. Si fossero accontentati del loro “divenire”… di diventare cioè quello che già erano!

   E nel grembo di questo limite del divenire ecco nascere, quindi, il morire… “Tutto ha una fine” sento dire da tante creature mie in tono di autoconsolazione, quando sono alle prese con la realtà del dolore,  del soffrire, del morire.

    Ma alla fine: “Anche la morte sarà vinta e Dio sarà tutto in tutti” puoi leggere sul mio Libro. Alla fine il nastro del divenire verrà riavvolto all’indietro, verrà risucchiato nell’Essere (ritorno a casa, al Padre).

    Il prezzo che ho pagato per questa “spiritosaggine divina” è stato molto alto. Ho provato sulla mia pelle divina tutto il soffrire cosmico che è stato giocoforza farne far parte anche a voi.

   Quanto vi capisco quando vi vedo imbrigliati nella regnatela del dolore! Vi capisco perché l’ho provato io in prima persona, prima di voi, nel Mio Figlio Preferito. Non posso liberarvi dalla sofferenza, ma proteggervi in essa. Non posso liberarvi dal morire ma garantirvi che dalla vita non uscirete morti… ma diversamente vivi. L’ho giurato sulla Mia Parola.

    In Lui e Con Lui ho ricominciato tutto da capo… ma l’ho fatto esclusivamente Per voi. Non vi chiedo di capirmi (voler capire il mistero preclude la possibilità di goderlo… così come intestardirsi nel voler capire perché si è gioiosi congela la gioia nel congelatore della ragione).

    Non posso chiedervi neppure di perdonarmi, paradossalmente parlando, perché non ho fatto niente di male, ho fatto tutto bene e a fin di bene.

   Vi chiedo soltanto, col cuore in mano, di accettare il mistero, di accettare cioè di non riuscire a capire. Qualcuno di voi ha scritto che “Chi non accetta il mistero non è degno di vivere”.

   Abbiate solo un po’ di pazienza perché il vostro futuro è al sicuro… è già nel grembo del mio Essere dove troverete ad aspettarvi anche la Mia Mamma, la vostra Mamma e dove staremo in gioiosa compagnia per sempre.

   E se qualcuno, ancora curioso come sempre, vorrà chiedermi spiegazioni del “perché” abbia ideato e realizzato tutto questo nonostante tutto il carico di dolore e morte che comportava, non si deluda più di tanto se la mia risposta sarà: “E perché no?”.

   Ti abbraccio con tenerezza, figlio mio.

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DA MEDITARE CON CALMA

                                               IN DORMIVEGLIA…IN CURIOSA E INASPETTATA  COMPAGNIA

 “Ma come ti è saltato in mente, tu che sei l’Essere (e quindi in Te tutto esiste già), di dar corpo al Divenire, tu che sei l’Eterno (e quindi tutto esiste in Te da sempre), di creare il Tempo? Se è risaputo che anche tutte le nostre anime erano già nella tua mente (“in mente Dei”), nel grembo dell’Essere, come mai non le hai lasciate comodamente lì dentro senza fargli correre rischi lasciandole andare in libera uscita?”. 

   Mi è sempre piaciuto correre rischi sapendo, fin dall’inizio, che in ogni modo mi sarebbe andata bene. Bella domanda, comunque, la tua.

   Ma ti avverto subito che non capirai molto la mia risposta perchè quello che tu e voi creature mie chiamate “mistero”, per Me è l’habitat naturale dell’Essere, della Gioia dell’Essere

   Senza dire poi che  voi avete anche il grosso problema del limite del vostro pensare, del vostro linguaggio, limite dovuto allo spazio – tempo… Io sono illimitato, infinito. Come può  immaginare l’infinito chi è, per natura, finito?

   Eccomi comunque a rispondere alla tua domanda. Come avrei potuto godere  da solo di questa Gioia piena, illimitata, infinita dell’Essere? Come potevo tenermela tutta e solo per Me?

  Mi accorsi che trasbordava spontaneamente da Me ed allora Intuii che la orientassi e  ne dovessi far dono a qualcuno (essere gioia comprende dover farsi gioia)  e perché si realizzasse in concreto questa “intuizione” mi occorreva “tempo”.

   Così lo creai… e non chiedermi come perché questo attiene al mistero del mio Essere, di cui sono gelosissimo.

   Il tempo, il divenire è contenuto già nell’essere, così come in un seme è già contenuta la pianta o così come in una intuizione (In principio era il Verbo) è già contenuta la sua graduale realizzazione (E il Verbo si fece Carne).

   Per dare luogo, quindi, a questa realizzazione della mia divina intuizione mi serviva proprio del tempo e così diedi inizio al tempo ed allo spazio, e quindi alla materia… compresi tutti gli effetti collaterali connessi. Il momento nativo di tutto ciò è quello che voi chiamate big bang.

   Io non ho inizio e fine, il tempo invece ha un inizio e una fine. Infatti Gesù, che è l’Eterno nel Tempo, che è la versione temporale dell’eterno  (“Quando venne la pienezza dei tempi”…), è chiamato anche “Alfa e Omega”.

    Quindi Essere, Persona, Spirito, sono un concentrato di Gioia. Come avrei potuto tenerla tutta per Me? La Gioia dell’Essere è per natura sua espansiva, è incontenibile, alla medesima maniera della luce del sole.

   A proposito di gioia, mi viene da pensare tra Me e Me (per farti sbirciare come vanno le cose in Casa Trinità)  e chiederti cosa ne dici di questo ragionamento semplice: Se io Padre gioisco nel riconoscere mio Figlio e allo stesso modo mio Figlio gioisce nel riconoscere me Padre, cosa ci accomuna se non la Gioia?    Ecco lo Spirito Santo, quindi… ecco perché 1 + 1 fa TRE… con un gioco di parole, ecco perché Trinità e Eternità sono parole somigliantissime… direi intercambiabili.

   L’Eterno postula il Tempo, anzi è paradossalmente proprio il tempo a fondare  l’eternità (il tempo è una eternità in funzione) così come è la funzione a creare l’organo (leggo sui vostri libri di medicina) o è l’educazione a fondare la famiglia o così come è l’intuizione della funzione (bisogno) del sedersi a generare la sedia (operari sequitur esse… ed anche viceversa…in un certo senso).

   Mi piacque talmente tanto questa intuizione così come  all’intuizione piacque talmente tanto quello che avevo intuito… che si generò lo Spirito Santo.  Egli è la reciprocità consapevole di Due Gioie incontenibili come accennavo poc’anzi. 

   Ma per realizzare questa intuizione, ripeto, occorreva una cosa che non c’era ancora, e cioè il tempo, o meglio, qualcosa che già c’era, ma ancora sonnecchiante in me ed allora lo svegliai.

    Mi sembrava, infatti, che mancasse qualcosa e qualcuno in questa mia ricca solitudine d’eternità divina… qualcosa per cui riuscire a condividere ogni angolo del mio essere, ogni sfumatura della mia gioia, a farne parte a qualcuno.

   E così fu che dall’essere, dalla gioia dell’essere, sgorgò il divenire. Fu così che l‘eterno totale e integrale cominciò a parcellizzarsi, a disintegrarsi, a dipanarsi in quello che voi chiamate tempo.

   Ed è anche così  che decisi di trarre da Me qualcosa che mi assomigliasse moltissimo, qualcuno più che qualcosa… Ed ecco la mia creazione preferita, l’essere umano e in questo il Figlio dell’Uomo, il mio preferito

   Essere e divenire, eternità e tempo, spirito e materia… costituiscono la mia danza divina, sono l’armonia le cui  sonorità risuonano oltre Me. Tutta la musica del mondo nasce da una unica sorgente di armonia, quella divina, appunto.

   Fu proprio così che dal grembo dell’eterno nacque Il tempo,  una sorta di  eternità diluita, Il seme dell’essere sbocciato in un divenire cosmico, l’intuizione originaria (il Verbo…) diluita nel tempo (il Verbo che si fa carne…), un Increato che si fa creato, che crea un’altra versione di se stesso compatibile con il tempo – spazio.   

   Era giocoforza che avvenisse così. Ed avevo anche messo in conto che il “divenire” si tirasse appresso la curiosa ed enigmatica e misteriosa (per voi, ma non per me) dinamica dell’inizio e della fine.

   Io non ho inizio e fine perché sono l’Essere… quindi l’Illimitato, ma il divenire si porta appresso il suo limite, è iscritto nel suo DNA.

   Sta forse nascosto qui il mistero (per voi, ma non per me) del male (una sorta di patologia cronica dell’essere divenuto spazio e tempo) e della morte.

   Potrà sembrarvi un paradosso…  ma non potrebbe essere che il male sia stato originato  proprio dalla bramosia, da parte del “divenire”, di voler “essere?”… in maniera autonoma? Non si può diventare quello che non si è.

   E fu  proprio la prima coppia a voler fare questa bizzarra e “originale” esperienza, qualcosa come voler fare bene il medesimo male. Li avevo anche avvertiti di comportarsi bene e di non comportarsi male (mangiare tutti i frutti degli alberi del bene del mio giardino… tranne il frutto dell’albero del male).

   “Sarete come Lui”… insinuò alla prima coppia creata il mio nemico. Si fossero accontentati del loro “divenire”… di diventare cioè quello che già erano!

   E nel grembo di questo limite del divenire ecco nascere, quindi, il morire… “Tutto ha una fine” sento dire da tante creature mie in tono di autoconsolazione, quando sono alle prese con la realtà del dolore,  del soffrire, del morire.

    Ma alla fine: “Anche la morte sarà vinta e Dio sarà tutto in tutti” puoi leggere sul mio Libro. Alla fine il nastro del divenire verrà riavvolto all’indietro, verrà risucchiato nell’Essere (ritorno a casa, al Padre).

    Il prezzo che ho pagato per questa “spiritosaggine divina” è stato molto alto. Ho provato sulla mia pelle divina tutto il soffrire cosmico che è stato giocoforza farne far parte anche a voi.

   Quanto vi capisco quando vi vedo imbrigliati nella regnatela del dolore! Vi capisco perché l’ho provato io in prima persona, prima di voi, nel Mio Figlio Preferito. Non posso liberarvi dalla sofferenza, ma proteggervi in essa. Non posso liberarvi dal morire ma garantirvi che dalla vita non uscirete morti… ma diversamente vivi. L’ho giurato sulla Mia Parola.

    In Lui e Con Lui ho ricominciato tutto da capo… ma l’ho fatto esclusivamente Per voi. Non vi chiedo di capirmi (voler capire il mistero preclude la possibilità di goderlo… così come intestardirsi nel voler capire perché si è gioiosi congela la gioia nel congelatore della ragione).

    Non posso chiedervi neppure di perdonarmi, paradossalmente parlando, perché non ho fatto niente di male, ho fatto tutto bene e a fin di bene.

   Vi chiedo soltanto, col cuore in mano, di accettare il mistero, di accettare cioè di non riuscire a capire. Qualcuno di voi ha scritto che “Chi non accetta il mistero non è degno di vivere”.

   Abbiate solo un po’ di pazienza perché il vostro futuro è al sicuro… è già nel grembo del mio Essere dove troverete ad aspettarvi anche la Mia Mamma, la vostra Mamma e dove staremo in gioiosa compagnia per sempre.

   E se qualcuno, ancora curioso come sempre, vorrà chiedermi spiegazioni del “perché” abbia ideato e realizzato tutto questo nonostante tutto il carico di dolore e morte che comportava, non si deluda più di tanto se la mia risposta sarà: “E perché no?”.

   Ti abbraccio con tenerezza, figlio mio.

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