Archivi del mese: novembre 2019

Spiritualità… in carne e ossa…

                    LA RETE DELLA CARITA’  (spunti da Teresa Neumann, mistica dell’ 800)

  “Qualche volta il Signore mi fa sapere che posso soffrire per qualcuno; non vi sono obbligata, ma quando so che il Signore se ne rallegra e che così posso procurare una grazia ad una persona perché il Signore vuole utilizzare la mia sofferenza, allora sono pronta”.

 “Il senso ultimo della carità cristiana sta appunto nel sacrificio dell’innocente per la salvezza e il miglioramento di un altro essere umano…”.

 “Qualcosa di simile ai sacramenti possono fare i seguaci di Cristo sulla base di quanto Egli ha istituito per la salvezza degli uomini: i cristiani come membri del Corpo Mistico possono pregare ed offrire le proprie sofferenze l’uno per l’altro. Se ciò avviene in forma che trascende le leggi naturali, si realizza la cosiddetta sostituzione mistica”.

 “Non dovete leggere tante pagine dei vostri libri al Signore. Egli sa cosa c’è scritto. Dovete conversare con Lui dal profondo del cuore; vedete, io parlo anche con voi dal profondo del cuore ed a memoria; è meglio ed è più naturale che se vi leggessi sempre qualcosa da un libro”.

“Pretendi dal Signore una grande pazienza leggendogli in latino per un’ora. Digli una buona volta: ‘Signore, ti amo “.

 

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MISCELLANEA

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13 novembre 2019 · 09:38

SENZA TITOLO …

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10 novembre 2019 · 18:18

PRO MEMORIA…

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7 novembre 2019 · 17:47

CURIOSA STORIELLA CINESE

A PROPOSITO DI PENSIERO “logico” E DI PENSIERO “laterale

C’era una volta in un villaggio un contadino senza un soldo e che doveva restituire una grossa somma di denaro ad un uomo molto vecchio e brutto. Dato che il contadino aveva  una figlia molto carina, che piaceva al vecchio creditore, questi propose uno scambio. Lui avrebbe cancellato il debito se il contadino gli avesse ceduto sua figlia in matrimonio. Il contadino e sua figlia furono inorriditi dalla proposta. Allora il vecchio creditore, non rassegnandosi, propose che fosse il caso a determinare l’esito della disputa. Disse loro che avrebbe messo un sassolino bianco ed un sassolino nero dentro ad un sacchetto e che la ragazza avrebbe pescato alla cieca uno dei due sassolini nel sacco. Se lei pescava il sassolino nero diventava sua moglie ed il debito del padre veniva cancellato. Se lei pescava il sassolino bianco non doveva sposarlo ed il debito del padre veniva cancellato lo stesso. Se lei si rifiutava di pescare un sassolino suo padre veniva imprigionato. Continuando a parlare il brutto vecchio creditore si chinò a raccogliere i due sassolini. Mentre li raccoglieva, la ragazza, che aveva un occhio attento, notò che aveva raccolto due sassolini neri e li aveva messi nel sacchetto. Ma non disse nulla. Poi il vecchio creditore disse alla ragazza di pescare nel sacchetto. Questa discussione era avvenuta davanti alla casa del contadino e la strada era piena di sassolini.

Immagina per un momento cosa tu avresti fatto se ti fossi trovato tu sul posto. Cosa avresti consigliato alla ragazza?

Se si analizza bene il problema, vi sono tre possibilità:

  • La ragazza avrebbe dovuto rifiutarsi di pescare il sassolino.
  • La ragazza avrebbe dovuto estrarre i due sassolini neri dal sacchetto, dimostrando che il vecchio era un imbroglione.
  • La ragazza avrebbe dovuto estrarre il sassolino nero, sacrificandosi al matrimonio, per impedire che il padre andasse in galera.

Prenditi un istante per riflettere su questa storia. Questa storia ha come scopo quello di farti comprendere la differenza tra il pensiero “logico” e il pensiero cosiddetto “laterale”. Il problema della ragazza non può essere risolto facilmente in maniera equanime per un pensiero logico tradizionale. Pensa alle conseguenze delle tre possibili soluzioni. Allora, cosa avresti fatto? Ed ecco allora cosa fece la ragazza. Rifletti prima di leggere la soluzione.

Lei pescò nel sacchetto ed estrasse un sassolino che lasciò subito cadere a terra, goffamente, senza che si potesse vedere, che si andò a mescolare con tutti gli altri sassolini del suolo. “Ah, come sono maldestra – esclamò la ragazza – ma che importa, ora estraggo il secondo sassolino. Capiremo ugualmente quello che ho pescato per primo, non è  vero?”

Dato che il sassolino restante era nero, il primo sassolino pescato non poteva che essere bianco e dato, anche, che il vecchio brutto creditore non osò ammettere la sua disonestà.

La ragazza trasformò una situazione che sembrava di difficile soluzione in un epilogo tutto a suo vantaggio.

Esiste una soluzione alla maggior parte di problemi complessi. Noi, semplicemente, non sappiamo vedere le cose da una giusta angolatura.                                             

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IMPARIAMO DALL’UMILE MATITA

L’INSEGNAMENTO DELLA MATITA

Il bambino guardava la nonna scrivere una lettera. Ad un certo punto chiese: “Stai scrivendo una storia su di noi? E’ per caso una storia su di me?” La nonna smise di scrivere, sorrise e disse al nipote: “In effetti sto scrivendo su di te. Tuttavia, più importante delle parole, è la matita che sto usando. Mi piacerebbe che tu fossi come lei, quando sarai grande”.

Il bimbo osservò la matita incuriosito, ma non vide niente di speciale. “Ma è identica a tutte le matite che ho visto in vita mia”.

“Tutto dipende dal modo in cui guardi le cose. Ci sono cinque qualità in essa che, se tu riuscirai a mantenere, faranno sempre di te un uomo in pace con il mondo.

Prima qualità: tu puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. Questa mano noi la chiamiamo Dio, e Lui ti dovrà sempre indirizzare verso la sua volontà.

Seconda qualità: di quando in quando io devo interrompere ciò che sto scrivendo e usare il temperino. Questo fa sì che la matita soffra un poco, ma alla fine essa sarà più affilata. Pertanto, sappi sopportare un po’ di dolore, perché ciò ti renderà una persona migliore.

Terza qualità: la matita ci permette sempre di usare una gomma per cancellare gli sbagli. Capisci che correggere qualcosa che abbiamo fatto non è necessariamente un male, ma qualcosa di fondamentale per mantenerci sulla retta via.

Quarta qualità: ciò che è davvero importante nella matita, non è il legno o la forma esteriore, ma la grafite che è all’interno. Dunque, fai sempre attenzione a quello che succede dentro di te.

Infine la quinta qualità della matita: lascia sempre un segno. Ugualmente, sappi che tutto ciò che farai nella vita lascerà tracce, e cerca di essere sempre conscio di  ogni singola azione.

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Dal testo di PAOLO COELHO  “Come il fiume che scorre”.

 

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CHIARA…

NON TI AVVICINARE ALLA MIA TOMBA PIANGENDO.

NON CI SONO.  NON DORMO LI’. IO SONO COME MILLE

VENTI CHE SOFFIANO. IO SONO COME UN DIAMANTE

NELLA NEVE, SPLENDENTE. IO SONO LA LUCE DEL SOLE

SUL GRANO DORATO. IO SONO LA PIOGGIA GENTILE

ATTESA D’AUTUNNO. QUANDO TI SVEGLI LA MATTINA,

TRANQUILLA, SONO IL CANTO D’UNO STORMO D’UCCELLI.

IO SONO ANCHE LE STELLE CHE BRILLANO, MENTRE LA

NOTTE CADE SULLA TUA FINESTRA. PERCIO’ NON

AVVICINARTI ALLA MIA TOMBA PIANGENDO.

NON CI SONO. IO NON SONO MORTO. (Canto Navajo)

 

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