Archivi del mese: marzo 2019
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L’orazione preferita…
ORAZIONE DI RECUPERO
Eterno Padre, ti chiedo di essere perdonato
per tutte quelle volte
che ti ho fatto perdere tempo
inoltrandoti preghiere inopportune.
Non tenerne conto.
Tieni conto, invece, di tutte quelle
che sono in linea con i disegni misteriosi
della tua santa e misericordiosa volontà…
ma affrettati ad esaudirle.
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OTTIMA PRIMAVERA…
BUON DIVERTIMENTO
IL TEMPO E’ TROPPO LENTO PER CHI ASPETTA, TROPPO RAPIDO PER CHI HA PAURA, TROPPO LUNGO PER CHI SOFFRE, TROPPO BREVE PER CHI GIOISCE, MA PER CHI AMA NON C’E’ TEMPO. (H. Van Dike)
(e per chi non trova mai tempo… è tempo perso).
“L’amore che non n si riceve è quello che maggiormente si desidera”. (Susanna Tamaro)
“O il male è ciò di cui abbiamo paura o il male è avere paura”.
“Il modo in cui scegliamo di vedere il mondo crea il mondo che vediamo”. (Kafmann)
A PROPOSITO DI EMOZIONI…
“Sono talmente abituato ad essere teso che quando sono calmo mi sento nervoso”.
“Non puoi impedire agli uccelli della tristezza di volteggiare
sul tuo capo, ma puoi impedire loro di farsi il nido tra i tuoi capelli”.
“Non puoi arrestare le onde, ma puoi imparare a cavalcarle”.
“La tempesta può disperderei fiori, ma non può distruggere i semi”.
“SE E’ PACE CHE VUOI, CERCA DI CAMBIARE
TE STESSO, NON GLI ALTRI.
E’ PIU’ FACILE PROTEGGERSI I PIEDI CON
DELLE PANTOFOLE CHE RICOPRIRE DI
TAPPETI TUTTA LA TERRA”. (De Mello)
“QUANDO L’UOMO SI OSTINA A VOLER CAMBIARE
QUALCOSA NEGLI , È QUALCOSA IN SE STESSO
CHE DEVE CAMBIARE. L’ACQUA NON SI PREOCCUPA
DI CAMBIARE LA FORMA DEL RECIPIENTE CHE
LA CONTIENE” (Sandro Montanari)
PENSARE, PREGARE, RIDERE, GIOCARE, AMARE ED ESSERE AMATO, DONARE E’ IL SEGRETO DELL’ETERNA GIOVINEZZA. (Santa Teresa di Calcutta)
Non sprecare lacrime nuove per vecchi dolori. (Euripide)
Estremamente breve e travagliata è la vita di coloro che dimenticano il passato, trascurano il presente, temono per il futuro: giunti al momento estremo, tardi comprendono, disgraziati, di essere stati occupati tanto tempo senza concludere nulla. (Seneca)
Si incontrano tre mamme di sacerdoti orgogliose della carriera ecclesiastica dei loro figli. La prima dice: “Mio figlio è stato consacrato Vescovo e quando la gente lo incontra lo riverisce e gli dice ‘Eccellenza’ “. La seconda invece: “Mio figlio è stato creato cardinale e quando la gente lo incontra gli dice ‘Eminenza’”. La terza mamma con tutta semplicità dice: “Mio figlio è alto due metri e pesa 120 Kili e quando la gente lo incontra dice ammirata ‘O mio Dio’”.
Un giorno, a Betania, si vede in giro Lazzaro dopo lo straordinario evento capitatogli. Un compaesano, all’ oscuro di tutto gli dice sorpreso: “Ma come, Lazzaro, non eri morto?”
“Zitto – gli risponde Lazzaro – sono vivo per miracolo”.
“Ogni famiglia, quando nasce un bimbo, lo vuole intelligente. Io, con tutta la mia intelligenza ho sofferto e mi sono rovinato tutta la mia vita. Spero solo che il mio bimbo sia stupido e ignorante: coronerà così una vita placida diventando ministro”.
(Su – Shi, sec. XI: uno dei maestri della poesia cinese più volte imprigionato e esiliato per le critiche al governo)
“Il cristiano ha il dovere di essere intelligente”. (La mamma di Jean Guitton)
“Quando mi accade di paragonare questi due linguaggi che sono la scrittura e la pittura, ho idea che la loro differenza sia quella tra la parola e il silenzio. La parola è una parola che occupa il tempo, la pittura è un silenzio che governa lo spazio. Ma continuo a credere che il silenzio di un piccolo spazio che si contempla nell’ istante, che salta agli occhi, esprime meglio il segreto dell’essere di quanto non faccia la pagina scritta, lenta, lunga, che bisogna leggere e decifrare. Un quadro immobile è già eterno”. (J. Guitton)
“Gli stupidi sono coloro che fanno il male senza saperlo”. (Qohelet 4, 12)
“La stupidità non si prende nemmeno un minuto di ferie”.
“La stupidità degli altri mi affascina, ma preferisco la mia”. (Flaiano)
“Di tanto in tanto è piacevole essere stupidi”. (Seneca)
“SE E’ PACE CHE VUOI, CERCA DI CAMBIARE TE STESSO, NON GLI ALTRI.
E’ PIU’ FACILE PROTEGGERSI I PIEDI CON DELLE PANTOFOLE
CHE RICOPRIRE DI TAPPETI TUTTA LA TERRA”. (De Mello)
NULLA CAMBIA, IO CAMBIO, TUTTO CAMBIA.
“SE UN UOMO SI COMPORTA SEMPRE SERIAMENTE E NON SI PERMETTE MAI UN PO’ DI DIVERTIMENTO E DI DISTRAZIONE, IMPAZZIRA’ SENZA SAPERLO” (Erodoto)
“DIO CI CHIEDERÀ’ CONTO DI TUTTI QUEI PIACERI LECITI DI CUI NON ABBIAMO SAPUTO GODERE”. (Talmud)
“La psicoterapia indipendente sia dalla religione che dalla metafisica, tende a produrre una tranquillità borghese alimentata dall’ansia avvelenata dalla sua banalità”. (Terruwe)
“Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica aeronautica, il calabrone non può volare a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare”. (Sikorsky)
“NON SI PUO’ RISOLVERE UN PROBLEMA CON LO STESSO MODO DI PENSARE CHE HA CAUSATO IL PROBLEMA”. (Einstein)
.“CI VUOLE TUTTA UNA VITA PER CAPIRE CHE NON SI PUO’ CAPIRE TUTTO”(Confucio).
“L’ultimo passo della ragione è quello di ammettere che vi sono cose che la superano”
“Chi non accetta il mistero non è degno di vivere”. (Einstein)
“Per chi crede nessuna spiegazione è necessaria, per chi non crede nessuna spiegazione è possibile”.
“Molte nevrosi dell’uomo moderno sono riconducibili a un non risolto problema religioso” (C.G.Jung)
“MI AVVICINO DI DUE PASSI, LEI SI ALLONTANA DI DUE PASSI. CAMMINO PER DIECI PASSI E L’ORIZZONTE SI SPOSTA DIECI PASSI PIU’ IN LA’. PER QUANTO IO CAMMINI, NON LA RAGGIUNGERO’ MAI. A COSA SERVE L’UTOPIA? SERVE PROPRIO A QUESTO: A CAMMINARE”. (Eduardo Galeano)
“Dio ha creato la verità con molte porte per accogliere ogni credente che bussi”. (Gibran)
“E GLI UOMINI SE NE VANNO A CONTEMPLARE LE VETTE DELLE MONTAGNE, E I FLUTTI VASTI DEL MARE, LE AMPIE CORRENTI DEI FIUMI, L’IMMENSITA’ DELL’OCEANO, IL CORSO DEGLI ASTRI, E PASSANO ACCANTO A SE STESSI SENZA MERAVIGLIARSI”. (S. Agostino)
“TUTTA LA MUSICA DEL MONDO SGORGA DA UN’UNICA SORGENTE D’ARMONIA”. (Anonimo)
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“QUANDO L’UOMO SI OSTINA A VOLER CAMBIARE QUALCOSA NEGLI ALTRI, E’ QUALCOSA IN SE STESSO CHE DEVE CAMBIARE. L’ACQUA NON SI PREOCCUPA DI CAMBIARE LA FORMA DEL RECIPIENTE CHE LA CONTIENE. (Sandro Montanari)
“LA RELAZIONE CON GLI ALTRI E’ COME LA CUCINA. IN OGNI PIETANZA OGNUNO TROVA QUELLO CHE CI METTE.”
“SE L’AVER MANGIATO UN FRUTTO HA ROVINATO L’UMANITA’, LA SALVEZZA SARA’ NELL’ATTEGGIAMENTO CONTRARIO, NEL GUARDARE UN FRUTTO SENZA MANGIARLO”. (Simone Weil)
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“COSA SUCCEDEREBBE SE SCOPRISSI CHE IL MIO STESSO NEMICO SI TROVA ALL’INTERNO DI ME STESSO, CHE SONO IO PERTANTO AD AVER BISOGNO DELLA ELEMOSINA DELLA MIA AMABILITA’, CHE SONO IO IL NEMICO DA AMARE?” (C. G. Jung)
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Dalla rivista SE VUOI ( suore apostoline di Castelgandolfo)… copertina con aggiunta personale…
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ATTENZIONE… AL LINGUAGGIO DEL CORPO….
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Questo va letto con calma…
CRESCENDO… SI IMPARA A FARE A MENO DI QUALCOSA….
(purché si abbia il dono del discernimento, se no sono guai seri)
E’ proprio vero ed è la vita stessa ad insegnarcelo piano piano…
Soltanto che questa dinamica non sembra valere per l’umanità nel suo insieme, almeno sembra non valere per quella porzione di umanità della cosiddetta Vecchia Europa.
Sembra non valere, perché paradossalmente parlando, la Vecchia Europa, “crescendo”, ha voluto fare a meno di qualcosa, soltanto che questo “qualcosa” non è quel guazzabuglio di superfluità (materiali o psicologiche…) che l’ha accompagnata fin qui…
Quel “qualcosa” era ed è qualcosa di importante, anzi di fondamentale e questa è la ragione per la quale, avendone voluto farne a meno, siamo arrivati a questo punto di degrado delle relazione umane, di inquietudine, di aggressività, di “mal di relazione”…
Scriveva san Giovanni Paolo II. “Il nostro tempo, così carico di tensioni ed avaro di tenerezza” ed anche : “C’è poca vita umana nelle famiglie dei nostri giorni”.
Lo stesso psicologo Carl Gustav Jung (curiosamente snobbato da certi “vecchi” sapientoni colleghi suoi): “Tante nevrosi dell’uomo moderno sono riconducibili ad un non risolto problema religioso”.
E la ragione di questo dilagare del “malessere esistenziale” sta proprio, per quanto riguarda la Vecchia Europa, nel fatto che crescendo ha voluto fare a meno delle cose “fondamentali” e non delle “superfluità”, ragion per cui siamo ridotti così.
Ha rinunciato al “bene” ed è stato fatale essersi ridotta così “male”.
Lo spunto per questa riflessione, che dedico a tutti i miei amici non ancora ridotti così male, mi è stato dato da una omelia del mio precedente parroco, don Roberto De Odorico (attualmente Segretario Generale della Pontificia Università Lateranense)…
Lui sosteneva (e ciò accadeva ad una scadenza di duecento anni, più o meno) che a partire dal ‘500 (‘517) la Vecchia Europa ha incominciato a voler fare a meno della Chiesa (il Protestantesimo è, in sostanza, questo)
Due secoli dopo, nel ‘700, (‘717) ha continuato su questa strada volendo fare a meno di Dio (la Massoneria, in buona sostanza, è questo) per arrivare agli albori del ‘900 (‘917) a credere di poter fare a meno di Gesù Cristo (il marxismo – leninismo autodichiaratosi ateo è proprio questo… con la sequela di tutti i “comunismi artigianali locali”), nel senso che se non c’è un Padre (massoneria) non ci può essere neppure un Figlio…(materialismo ateo)
Per inciso, nel 1917, la Madonna appare a Fatima… Solo coincidenze, oppure, come scrive lo scienziato umile Einstein: “Il caso è Dio che gira in incognito?”.
Comunque sia, questo che è accaduto: si è finiti così “male” perché “crescendo” si è voluto fare a meno di “qualcosa”!
Soltanto che questo “qualcosa” era il “bene”, era il vero patrimonio dell’umanità…
C’è però una via d’uscita…
E siccome è stato proprio Gesù a dire di essere la “Via”, forse è il caso di suggerire alla vecchia e rimbambita Europa di farne almeno memoria storica (se non proprio spirituale) .
Eccola, questa via d’uscita della quale non si può fare a meno (potrebbe essere anche una indicazione metodologica di come assemblare espressioni isolate di Gesù per vedere cosa ne esce sul piano del cambiamento di rotta o di vita)
Si tratta di cinque espressioni da leggere in sequela logico – spirituale:
“CERCATE PRIMA DI TUTTO IL REGNO DI DIO E IL RESTO VI VERRA’ DATO IN AGGIUNTA”
“SENZA DI ME NON POTETE FARE NULLA”
“IMPARATE DA ME CHE SONO MITE E UMILE DI CUORE”
“NESSUNO PUO’ VENIRE A ME SE IL PADRE MIO CHE E’ NEI CIELI NON LO ATTIRA”
“OGNI COSA CHE CHIEDERETE AL PADRE MIO IN MIO NOME EGLI VE LA DARA”…
Queste cinque espressioni diventano allora “comandamento di vita” se si vuole crescere nella fede.
Queste cinque soavi esortazioni indicano la direzione esatta da intraprendere, quale che sia la vocazione personale ascoltata ed accolta nell’ intimo della propria anima.
Per crescere, si diceva, è necessario fare a meno di qualcosa … e questo costa sempre caro, ma è una legge della vita.
Per crescere nella fede adulta, paradossalmente parlando, non è necessario, né conveniente, né da persone intelligenti fare di testa propria.
E’ semplicemente conveniente, necessario, e da persone umilmente intelligenti, non fare a meno di Gesù… e questo non costa niente, proprio niente… è soltanto grazia.
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POESIA DI CHIARA AVANTI (3.8.1976 – 8.9.2017)
ATTENTI… SONO L’ORCO
(un’allegra poesia per rendere i pedofili meno pericolosi)
Buon giorno a tutti io mi presento
sono un cattivo a cui stare attento.
Nome e cognome non sono importanti
anche perché ne uso tanti.
Mi faccio chiamare in modi diversi
a volte Paolo altre volte Percy.
Alcune volte invento un cognome
creo un lavoro che faccio altrove
questo mi serve ad avvicinare
tutti i bambini che amo osservare,
anche perché come ho citato
sono cattivo ed anche malato.
Io mi diverto a fare del male
ai piccolini fuori le scuole,
pure ai giardini li amo cercare
e con le scuse li provo a ingannare.
Poi li convinco a seguirmi da soli
lontano dagli occhi dei genitori.
Tutti i bambini son buoni e innocenti
come dei gigli bianchi splendenti
e non ho proprio difficoltà
ad adescarli senza pietà.
La malattia è grave si sa
e nessun segno da fuori ne dà;
calmo e tranquillo posso agire
e indisturbato un bimbo rapire.
Quando la mano contento mi dà
lo porto lontano senza pietà.
Alcune volte mi rendo conto
di essere malvagio senza confronto
forse io stesso da piccolino
fui facile vittima di adulto meschino
che mi ha portato a diventare
ciò che invece dovevo evitare…
Bastava dicessi a mamma e papà
per filo e per segno la verità.
Mi chiaman Orco o Mostro infernale
ma io non sono che un uomo normale.
Non ho le zanne come un cinghiale
e il mio aspetto è spesso usuale.
Solo una cosa mi rende sicuro,
sono un anonimo comune figuro.
Tanti bambini non hanno paura,
poi li ricatto e con premura
avviso loro di non dire alla mamma
quello che faccio e il loro dramma.
Ecco è così ch’ io mi comporto
vado e vengo in modo accorto
e quando trovo un bambino da solo
inizio a giocare vorace da squalo.
Questo racconto serve per dire
che non bisogna da soli soffrire.
Se c’è la mamma o il papà
bisogna dirgli la verità.
Certo non dico di stare attenti
a tutti i signori al mondo presenti
solo vi chiedo di ricordare
che strane zanne non serve cercare.
Mentre giocate sereni e contenti,
non date retta ad adulti presenti
che della cerchia abituale
non fanno parte in modo usuale.
Ma come ho detto e lo ripeto
per stare attenti in modo concreto
bisogna correre e dire alla mamma
quando un signore vi parla e v’inganna
e soprattutto dovete strillare
quando qualcuno vi osa toccare.
Questo lo dico proprio perché
sono cattivo e speranza non c’è,
ma se potessi riuscire a cambiare
e diventare un uomo normale
proprio sarebbe per merito vostro
che denunciando ogni mio gesto
mi rendereste incapace di agire
e di far del male magari finire.
Anche perché un difetto ce l’ho
dei genitori paura io ho.
Quindi bambini a fine racconto
adesso vi faccio il resoconto:
fate attenzione ad ogni signore
che di nascosto da un genitore
vi parla e vi tocca senza ragione
carpendo da voi un gesto birbone
ditelo sempre ed all’ istante
scappate da me con voce urlante
che se la mamma mi vede con voi
sarò proprio io ad avere dei guai.
Mettendomi in fuga a gambe levate
Avrete la vita e la gioia salvate.
Dal libro di Chiara Avanti e Valeria Magnante , MAMMA, PAPA’ COME FANNO A SEDERSI LE LUMACHE (Edizioni Progetto e Cultura)
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MA GUARDA UN PO!!!!!!!
IL CANE ALLO SPECCHIO
Vagabondando qua e là, un grosso cane finì in una stanza
in cui le pareti erano dei grandi specchi.
Così si vide improvvisamente circondato da cani.
Si infuriò, cominciò a digrignare i denti e a ringhiare.
Tutti i cani delle pareti, naturalmente, fecero altrettanto
scoprendo le loro minacciose zanne.
Il cane cominciò a girare vorticosamente su se stesso
per difendersi contro gli attaccanti, poi, latrando
rabbiosamente si scagliò contro uno dei suoi presunti
assalitori.
Finì a terra tramortito e sanguinante per il tremendo
urto contro lo specchio.
Avesse scodinzolato in modo amichevole una sola volta,
tutti i cani degli specchi l’avrebbero ricambiato e sarebbe
stato un incontro festoso.
Bruno Ferrero, PARABOLE, Elledici 2000)
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