LA SOAVE MAGIA DEL SORRISO
(“Non bisogna fidarsi delle persone che non sorridono mai… non sono persone serie”)
C’era una volta un sorriso che se ne andò a spasso per il mondo. Era un sorriso cordiale, allegro affettuoso. Era felice come può esserlo un sorriso e ogni tanto fischiettava.
Arrivò un giorno in una città dove gli abitanti e il traffico erano particolarmente nervoso. Stava giudiziosamente aspettando il verde ad un semaforo, quando due auto si urtarono. Si arrestarono stridendo sul ciglio della strada, le portiere si aprirono e dalla prima auto balzò fuori un uomo con un cipiglio feroce.
In modo fulmineo il sorriso si attaccò alla sua bocca e gli illuminò il volto con una luce arrendevole, disponibile, amichevole. La signora irritata che stava venendo fuori dall’altra auto con i pugni chiusi, rimase interdetta, sorpresa e stupita. Poi sorrise anche lei.
“Chiedo scusa, è colpa mia” disse subito.
“Capita, pazienza…” rispose l’uomo.
“Prendiamo un caffè insieme?”.
Il sorriso riprese il suo cammino.
Fece sorridere l’impiegato dell’ufficio postale e tutta la fila di gente in attesa fiorì di chiacchere.
Passò sul viso di un insegnante e gli studenti cominciarono a stare attenti.
Si fermò sulla faccia di un professore del policlinico e gli ammalati si sentirono meglio.
Poi toccò ad un capoufficio, alla cassiera del supermercato, ad un marito che tornava a casa. A due ragazzini che si erano sempre detestati.
Alla sera il sorriso ripartì. Era un po’ stanco, ma la città era più felice.
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(Bruno Ferrero, I FIORI SEMPLICEMENTE FIORISCONO, LDC)
CI LAMENTIAMO TROPPO…
“In generale noi uomini ci lamentiamo troppo. Accusiamo la sorte o la natura o la società come se tutta la nostra vita trascorresse nel subire disgrazie.
Eppure quanti momenti felici e lieti, inconsapevolmente felici davanti alla primavera, al sole mattutino.
Quante ore belle, quante belle giornate di cui godiamo senza parlarne. Si soffre rumorosamente e si gioisce in silenzio” . (Sainte-Beuve)