LAICITÀ… LAICISMO… O ALTRO?
A proposito di stato “laico” non sarebbe male ricordare la differenza tra il concetto di “laicità” (che non esclude la dimensione religioso – spirituale) e quella di “laicismo” (che sembra invece disdegnarla).
Senza dire che uno stato laico dovrebbe presuppore anche, in linea logica, di avere uno straccio di “morale laica”… definita però dallo scrittore Carlo Sgorlon: “Un voler piantar chiodi in una parete di fango”…
L’ultimo di questi “chiodi”, in ordine di tempo, è quello di voler far passare l’aborto come “diritto”.
Il che equivale a voler sdoganare il male, come voler affermare che non esista differenza alcuna tra comportamento buono e il suo esatto contrario..
E’ diventato culturalmente di moda, infatti, voler definire quanto sconfina dal “normale” con l’espressione ambigua di “diversamente normale”.
Anziché fiancheggiare questo intellettualismo laicista sarebbe più sano e conveniente schierarsi dalla parte di una cultura “intellettualmente diversa”…
Magari schierarsi dalla parte di Dio, se la vogliamo dire tutta, quel Dio ideatore e garante della libertà autentica.
Paradossalmente parlando, che bei tempi quando “peccare” era una libera scelta! Adesso che tutto è diventato “diritto” è saltato il concetto di “libertà”… ma Dio non lo batte nessuno.
Per Lui, il Creatore di tutto, il “male” non potrà mai configurarsi come un “diversamente bene”.
Che Dio sarebbe quel Dio che lasciasse la sua creatura “libera” di operare il bene e il suo contrario, indifferentemente?
Che genitore sarebbe quel genitore che permettesse o dicesse ai suoi figli di comportarsi bene o, indifferentemente, di comportarsi “diversamente bene” , ossia male?
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