C’è una curiosa indagine statistica che recita così. “Il 100% dei divorzi inizia con un matrimonio”. Ma più curioso è anche il commento che ho sentito nel corso di una tavola rotonda dove ero stato invitato: “Allora vuol dire che il matrimonio è la prima causa dei divorzi, quindi bisogna eliminare l’istituzione matrimoniale”.
Non ricordo la risposta di allora, ma ora potrei aggiungere questo ragionamento altrettanto bislacco: “Siccome il 100% di chi muore era vivo, vuol dire che la prima causa della morte è la vita, quindi bisognerebbe eliminare l’istituzione vita”.
Un corto circuito di pensiero comprensibile soltanto dagli imbecilli profondi (gli imbecilli superficiali non ce la fanno).
Così ho ripescato una mia antica e unica storiella scritta durante la frequentazione della Scuola di Consulenza Familiare di Roma anni fa.
“L’amore non muore mai di morte naturale” era il concetto da sviluppare.
Se un matrimonio fallisce non è a causa dell’amore, ma dal modo in cui si ama. Amare poco o amare male porta male… E allora l’amore muore per strangolamento, asfissia, sclerocardia, pugnalatura…
“Non è il vino che ubriaca, ma è l’uomo che si ubriaca” ammonisce un proverbio cinese immune dal coronavirus…