PENSIERI SPIRITUALI… IN CATTIVITA’ MATERIALE
Talvolta riaffiorano dal fondo della memoria, come gnocchi in ebollizione che saltellano a galla nella pentola, frasi e considerazioni all’apparenza senza nesso alcuno con la realtà che si sta vivendo o sognando in quel momento..
Il risultato immediato è quello di una sensazione di non senso, ma poi, nel tempo, tale sensazione inizia a stimolare e partorire altri pensieri ad essa collegati.
E’ il caso della frase di Ludwig Feuerbach (1804 – 1872): “L’uomo è quello che mangia”. E’ la considerazione negazionista della realtà dello spirito, tipica bandiera dei cosiddetti “materialisti”.
Ed è proprio in questa frase che sta invece celata la verità della realtà dello spirito. La verità, infatti, è pervasiva (invasiva si direbbe) di tutta la realtà creata… ivi compresa quella materiale.
Affermare che tutto è materia è, paradossalmente parlando, operazione dello spirito che anima la medesima materia… I cartoni animati sarebbero soltanto cartoni… da macero, se non avessero l’anima!
La realtà complessiva totale include la dimensione spirituale la quale costituisce, oltretutto, l’anima della materia medesima.
Affermare che “l’uomo è quello che mangia” è una opinione di superficie, riduttiva, quindi falsa. La verità di fondo sta nella dinamica del mangiare e questa attiene allo spirito. L’uomo è molto di più di quello che mangia ed è proprio in quella parolina “quello” che sta celato lo spirito.
Quando Gesù affermò: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue vivrà in eterno” (la materia non vive in eterno) pone le fondamenta logiche e psicologiche per il rigetto, ante litteram, di ogni sorta di materialismo.
E da qui si capisce anche come Gesù ebbe l’ardire divino di affermare: “Io sono la Verità”. A questo punto, il patetico e desolante detto di Feuerbach si potrebbe parafrasare così: “Il cristiano è quello che mangia…Cristo”.
E il cerchio si chiude al suo livello più alto, cioè a quello sacramentale… inaccessibile alla cultura materialista.
(www.gigiavanti.com)