ATTENTI… SONO L’ORCO
(un’allegra poesia per rendere i pedofili meno pericolosi)
Buon giorno a tutti io mi presento
sono un cattivo a cui stare attento.
Nome e cognome non sono importanti
anche perché ne uso tanti.
Mi faccio chiamare in modi diversi
a volte Paolo altre volte Percy.
Alcune volte invento un cognome
creo un lavoro che faccio altrove
questo mi serve ad avvicinare
tutti i bambini che amo osservare,
anche perché come ho citato
sono cattivo ed anche malato.
Io mi diverto a fare del male
ai piccolini fuori le scuole,
pure ai giardini li amo cercare
e con le scuse li provo a ingannare.
Poi li convinco a seguirmi da soli
lontano dagli occhi dei genitori.
Tutti i bambini son buoni e innocenti
come dei gigli bianchi splendenti
e non ho proprio difficoltà
ad adescarli senza pietà.
La malattia è grave si sa
e nessun segno da fuori ne dà;
calmo e tranquillo posso agire
e indisturbato un bimbo rapire.
Quando la mano contento mi dà
lo porto lontano senza pietà.
Alcune volte mi rendo conto
di essere malvagio senza confronto
forse io stesso da piccolino
fui facile vittima di adulto meschino
che mi ha portato a diventare
ciò che invece dovevo evitare…
Bastava dicessi a mamma e papà
per filo e per segno la verità.
Mi chiaman Orco o Mostro infernale
ma io non sono che un uomo normale.
Non ho le zanne come un cinghiale
e il mio aspetto è spesso usuale.
Solo una cosa mi rende sicuro,
sono un anonimo comune figuro.
Tanti bambini non hanno paura,
poi li ricatto e con premura
avviso loro di non dire alla mamma
quello che faccio e il loro dramma.
Ecco è così ch’ io mi comporto
vado e vengo in modo accorto
e quando trovo un bambino da solo
inizio a giocare vorace da squalo.
Questo racconto serve per dire
che non bisogna da soli soffrire.
Se c’è la mamma o il papà
bisogna dirgli la verità.
Certo non dico di stare attenti
a tutti i signori al mondo presenti
solo vi chiedo di ricordare
che strane zanne non serve cercare.
Mentre giocate sereni e contenti,
non date retta ad adulti presenti
che della cerchia abituale
non fanno parte in modo usuale.
Ma come ho detto e lo ripeto
per stare attenti in modo concreto
bisogna correre e dire alla mamma
quando un signore vi parla e v’inganna
e soprattutto dovete strillare
quando qualcuno vi osa toccare.
Questo lo dico proprio perché
sono cattivo e speranza non c’è,
ma se potessi riuscire a cambiare
e diventare un uomo normale
proprio sarebbe per merito vostro
che denunciando ogni mio gesto
mi rendereste incapace di agire
e di far del male magari finire.
Anche perché un difetto ce l’ho
dei genitori paura io ho.
Quindi bambini a fine racconto
adesso vi faccio il resoconto:
fate attenzione ad ogni signore
che di nascosto da un genitore
vi parla e vi tocca senza ragione
carpendo da voi un gesto birbone
ditelo sempre ed all’ istante
scappate da me con voce urlante
che se la mamma mi vede con voi
sarò proprio io ad avere dei guai.
Mettendomi in fuga a gambe levate
Avrete la vita e la gioia salvate.
Dal libro di Chiara Avanti e Valeria Magnante , MAMMA, PAPA’ COME FANNO A SEDERSI LE LUMACHE (Edizioni Progetto e Cultura)