IL CONSULENTE FAMILIARE
è fedele ad una caratteristica
che contraddistingue
la sua professionalità e la sua umanità,
la caratteristica cioè di aiutare
senza la volontà di salvare,
di abbracciare senza la tendenza a
soffocare, di amare senza l’aspettativa
di venire riamato, di proporre senza
la presunzione di imporre,
di annunciare senza la pretesa di voler
convertire… in una parola la caratteristica
di aiutare lasciando libero ognuno di
aiutarsi da sé, come meglio può e crede.
Tale caratteristica della relazione
consulenziale poggia su di un’asse
d’equilibrio che non è fuori luogo
definire l’equilibrio della tenerezza.
(Gigi Avanti, 1992)