IL COLORE DELLA COPPIA (il litigio è ben riuscito, se il buon Dio ci mette un dito)
Erano le prime mattine del mondo e la creazione, appena uscita dalle mani del Creatore, luccicava come un soldino nuovo, ma l’universo era ancora in bianco e nero come nei vecchi film da cine – club.
Temendo che le sue creature si stancassero di vedere il mondo a lutto, Dio disse ad Adamo ed Eva: “Ieri voi avete dato un nome a tutto ciò che vive e questo va bene. Oggi date un colore a tutto ciò che si trova sotto i vostri occhi: gli animali, le piante e le rocce, ma colorate anche tutto quello che non si vede, i sentimenti, i progetti e i sogni”.
Adamo ed Eva si dedicarono al loro lavoro con una energia che nulla era riuscito ancora ad intaccare…
Il sole sarebbe stato di color oro fuso ed il lampo sarebbe stato un guizzo d’argento nell’inchiostro scurissimo delle notti di temporale. La tigre rigata avrebbe avuto il colore della brace vista attraverso la griglia di un barbecue e le grosse scimmie babbuine avrebbero avuto sul fondo schiena tutte le tinte d’un crepuscolo d’autunno. Il cielo sarebbe stato blù come il corredino d’un neonato e l’erba di un verde così intenso e così splendente da far venir voglia di brucare agli stessi carnivori.
Verso sera, però, stanca per aver tanto colorato l’immaginazione dei primi esseri viventi accusò qualche segno di debolezza. Il Creatore non poté proprio fare a meno di sospirare quando li ascoltò dichiarare con una certa stanchezza che la rosa sarebbe stata di color rosa e che l’arancia sarebbe stata di color arancio, così. semplicemente.
“E la coppia, figli miei – incalzò Dio per riattivare i loro pennelli – quale è il colore della coppia?”.
“Rosa e d’oro” replicò senza esitazione Adamo. Il primo sposo (è proprio curioso chiamarlo così) aveva un lato romantico ed una adorazione d’adolescente innamorato per la compagna che il Creatore gli aveva donato.
“Per niente – replicò Eva bruscamente – (ella era più realista ed anche più raffinata e non si lasciava facilmente convincere) – la coppia è rossa e nera, forte e potente come il fuoco dei nostri abbracci, ma anche con le buie profondità d’incertezza e di dolore”.
“Ma andiamo, mia cara – si lamentò Adamo – la coppia è tenera e dolce come il mio amore per te, caro amore mio”. “Già – gridò Eva seccamente – se tu credi che sia sempre roseo vivere insieme a te! Io ho una paura folle quando ti prende la collera”. “E io! Io mi rattristo moltissimo quando tu piagnucoli; e questo capita di frequente e non riesco a capire perché”.
Insomma, una battuta agro – dolce dietro l’altra provocava una risposta acida fino al punto che il litigio si inasprì ed ognuno si chiuse in un silenzio sdegnato.
I nostri progenitori avevano appena inventato la classica “scenata” di matrimonio.
Mentre Eva stava riflettendo sul suo rancore, si mise a sfogliare alcune margherite ancora in bianco e nero. Adamo Invece si accostò imbronciato ad un grosso bue non ancora colorato e ad un asino che improvvisamente non disdegnò di dipingere con il colore grigio dell’umile testardaggine…
Per riconciliarli, Dio creò improvvisamente un arcobaleno, un piccolo arcobaleno tascabile… perché aveva in mente di riservare la primizia della sua invenzione a Noè all’indomani del diluvio (ma questa è un’altra storia).
Per farla breve, un arcobaleno portatile e smontabile fece riconciliare Adamo ed Eva,
L’arcobaleno fece appena in tempo a dissiparsi, allorquando, i primi amanti del mondo, finalmente riconciliati, si buttarono nuovamente (e gioiosamente) l’uno tra le braccia dell’altro.
(Christiane e Michel Barlow, LE COUPLE CHEMIN VERSI DIEU, Ed. Desclée De Brouwer)