UN AUGURIO CURIOSO PER LE FESTIVITÀ’ NATALIZIE…

                  MENO MALE… MENO MALE!

   E’ così che mi è venuto da pensare che “quando” (termine improprio per l’area dell’oltre tempo!) Dio ebbe l’intuizione di creare il mondo e successivamente di farsi Egli stesso Uomo, si trovò alle prese con il problema della realizzazione di tale intuizione… Fu così, forse, che, giocoforza, nacque (creò) il tempo.

   Possibile dedurre, quindi,  che l’intuizione sta alla sua realizzazione come l’eternità sta al tempo. La realizzazione dell’intuizione dell’Eterno (“In principio erat Verbum…”) postula quindi la creazione del Tempo (“Et Verbum caro factum est…”).  

   E ciò suscita delle considerazioni sul tempo, tali da poterlo definire come una sorta di eternità diluita nel giorno dopo giorno, una sorta di eternità somministrata con il contagocce e così via…

   Ed è proprio in ragione di ciò che si potrà leggere nel libro di S.C. Lewis, LE LETTERE DI BERLICCHE, qualcosa che impreziosisce il “presente” che, secondo lui, è “l’unico punto di contatto tra l’eternità e  il tempo”. 

     Da qui la necessità e convenienza della attenzione a vivere il “qui ed ora” nella semplicità più assoluta, evitando incursioni nel passato (nostalgia, recriminazione, sospiri…) e nel futuro (ansia, preoccupazioni di troppo, paure di ogni genere).

    E sento, tra le pareti della mia anima, un parlar tra sé e sé di Gesù quasi ad acquietare la mia logorrea…

  

   “ Meno  male che nel Tempo tutto andò come intuito dall’Eterno… Quando infatti Noi Trinità ci si confrontò sul dispiegarsi temporale di quanto già compiutamente contenuto  nel grembo dell’Eterno, si fu subito d’accordo su tutto, sui modi e sui tempi, su chi avesse dovuto prendersi in spalla la croce di farsi natura e  carne umana sospendendo per un certo lasso di tempo la sua natura divina (privilegio di cui non sono mai stato geloso…), su chi insomma avesse dovuto assumersi il curioso compito di dare buon esempio…. di come cioè rendere chiaro come essere uomo, come Dio comanda.

   Fui Io, pertanto, il Figlio dell’Uomo preferito dal Padre, a dire un sì concreto e appassionato al Padre, avendo come garante assoluto lo stesso Spirito. Rimanevano aperte due piccole questioni, quella del “dove” e quella del “quando” tutto ciò avesse dovuto avere inizio.

    Sul “dove” la soluzione fu a portata di mano in considerazione del fatto il Padre (un po’ a nostra insaputa) aveva già preso in simpatia un certo Abramo… da quel dì…

   Fu possibile cioè preferire una cultura  (quella dell’uomo “errante”…) proprio perché sarebbe stato possibile incarnarsi in ogni cultura, sebbene, come dicevo, su questa preferenza specifica il Padre manteneva un segreto insondabile.

   Sul “quando” pure fu facile trovarci d’accordo, perché gli eventi andavano mano a mano dispiegandosi nella loro logica spirituale impercettibile dall’occhio superficiale.

   E meno male che fu così, anche nel rispetto e tenendo conto della inscindibile relazione “spazio – tempo”. Immaginate, per esempio cosa mi sarebbe potuto accadere se mi fossi incarnato “oggi” e “altrove”… magari in Italia!

   Ovviamente non ci sarebbe stato ancora il Vaticano… ma questo non lo avrei considerato come un problema. Tanti altri problemi invece avrebbero potuto in certa misura ostacolare o creare confusione al messaggio originale che ero venuto a dare.

   A parte che a tutt’oggi ignoro dove sarei nato… magari al Sud, in una grotta facile a trovarsi in quella zona… considerato che, come scriverà qualcuno “Cristo si è fermato a Eboli”.

Ed una volta nato  ve lo immaginate come avrei potuto, da piccolo, sfuggire allo Zecchino d’oro, dal momento che avevo una voce da Dio?

   E poi, da  grande, dopo l’allontanamento volontario da casa, chi mi avrebbe coperto per sfuggire a “Chi l’ha visto” e poi successivamente a “Terzo indizio”, “Quarto Grado”, “Quinta colonna”   e così via…

   Come avrei potuto resistere, senza offendere o irritare qualcuno, alle pressioni ( = tentazioni) per entrare in politica, nello spettacolo, nello sport?

   Di tentazioni me ne erano bastate tre, tra l’altro ben organizzate dallo Spirito che non  mi ha mai lasciato un momento. E, siccome, di croce me ne era stata assegnata una sola, come avrei potuto combattere contro chi me ne voleva accollare altre… come ad esempio la partecipazione all’ “Isola dei famosi”, al “Grande Fratello”… senza dire di altri!

   Certamente, grazie ai media, le mie parole e i miei gesti (per voi clamorosi, per me ordinaria amministrazione) avrebbero avuto subitanea e maggior risonanza… per poi finire, magari,  quasi subito nel tritacarne  della cronaca consumistica.

   Io ero venuto per “fare storia”, la storia della salvezza.

E chi avrebbe compreso fino in fondo il mio silenzio in risposta a cattiverie, calunnie, falsità, insinuazioni sul mio operato, sulla Mia splendida e giovane Mamma Maria, Vergine e Madre allo stesso tempo (per essere Madre di tutti doveva essere Vergine per ciascuno), sulle donne che percepivano il mio fascino insolito e misterioso (e lo dico senza falsa modestia)?

   Detto tra Me e te, il silenzio è la lingua madre di Famiglia… mi pare abbia scritto qualcuno. E, sul calvario, con giornalisti e TV del mondo intero, chissà se al posto della spugna imbevuta di” aceto” non mi fossi visto mettere sotto il naso un “gelato” (così chiamate i vostri microfoni)?

  E come avrei potuto dare risposte e spiegazioni agli “intellettuali” per delle realtà che, pur avendo senso compiuto in ottica di infinito e di mistero, non hanno spiegazione nel circoscritto confine del tempo?

   Io ho un debole per i buongustai del mistero, meno per i collezionisti di prove che ritardano il credere ad album delle figurine completato… e mai completabile!

   Ma torniamo a noi… meno male, meno male che andò tutto “allora ed altrove” anziché, come dite voi “qui ed ora”… Senza trascurare il momento notturno della Risurrezione che neppure le telecamere più attrezzate avrebbero potuto riprendere, essendo un fatto unico e imprevisto!

   Senza dire del dopo Risurrezione… che avrei impegnato a sfuggire agevolmente, divertendomi un mondo, a chi mi rincorreva per ragioni diversissime rispetto a quelle di coloro che mi cercavano per ragioni serie, cioè le ragioni del cuore e dell’anima.

“Chiedo scusa, Gesù, ma non ti facevo così loquace”.  

   “E certo, dimentichi forse che sono il Verbo?”

“Posso rivolgerti una sola domanda riguardo ad una realtà che mi sta tanto a cuore, quella della famiglia d’oggi così variegata, così multiforme…?

   “Ho capito e sarò sintetico nel rispondere.  Anche al Padre stava e sta a cuore la famiglia.  Siamo noi stessi Trinità, Famiglia… Infatti si potrebbe dire che “in principio era la Relazione”… con tutto quel che ne consegue.

   Ti dico solamente  che la verità è al singolare e che il vostro e Mio Padre aveva ideato e creato “la famiglia” senza aggettivazioni, ma voi umani che siete ”creativi” avete preferito dare il via ai complicati “problemi familiari” .

   Noi Trinità siamo specializzati nel creare delle realtà, mentre voi umani, volendo essere originali, pare che vi intestardiate a creare problemi!

   E’ successo anche con la prima coppia che volendo essere originale (fare il male, bene) ha finito per fare anche il peccato originale. E si continua anche oggi a voler essere originali, ma all’Origine non era così, non era proprio così”.

   “Grazie Gesù”!  

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