IL PIANETA DALLE MANI CHIUSE… (per ragazzi e ragazze in gamba…)

C’era una volta un pianeta molto bello, con praterie sempre in fiore, boschi pieni di alberi e torrenti d’acqua limpida. Era un pianeta dove   anche gli animali vivevano in mansuetudine e dove ognuno avrebbe desiderato abitare. Questo pianeta non era abitato da molte persone, ma, non si sa come, tutte avevano una strana caratterstica: ognuna, uomo o donna, anziano o bambino, ragazzo o adulto aveva le mani chiuse, a pugno. Tra le perone di questo pianeta c’era anche una vecchietta solitaria e sognatrice che ricordava storie antiche e tempi migliori e che, osservando quanto succedeva oggi, scuoteva tristemente il capo. E non le si poteva dare torto. Con le mani chiuse a pugno, infatti, non si può salutare nessuno, non si possono stringere le mani… Per questo quindi non esisteva amicizia sul pianeta, nessuno riceveva doni o faceva regali, la gente era facile a litigare, a respingersi, ad allontanarsi. “Come è triste la vita su questo pioaneta – diceva tra sè e sè la vecchietta – la gente non sorride mai, ha sempre il volto cupo”. Inoltre, tenendo le mani chiuse lungo il corpo , la gente le sentiva pesanti al punto da fare quasi male e, quando le usava, le adoperava come mazze per arraffare le cose e per allontanare gli altri… “Non cambierà mai nulla su questo pianeta” pensava la vecchietta.

Un giorno, però, un bellissimo giorno, sul pianeta dalle mani chiuse arrivò un giovane. Era simile a tanti altri giovani, ma aveva una caratteristica, aveva le mani aperte. Sì,  a differenza degli altri, questo giovane aveva le mani aperte, tendeva le mani a tutti, sorrideva a tutti, voleva fare amicizia con tutti… Quello che aveva non lo teneva per sè, ma lo donava agli altri. E poteva farlo semplicemente perchè aveva le mani aperte. La vecchietta osservava meravigliata e pensava: “Come sarebbe bello se tutti avessero le mani aperte!”

Il giovane cominciò a parlare alla gente, a suggerire loro di aprire le mani, a spiegare che era bello avere le mani aperte: ci si poteva salutare, scambiare doni, i bambini potevano giocare a palla, i ragazzi suonare la chitarra, gli innamorati accarezzarsi, i nonni prendere in braccio i nipotini…

Furono proprio i ragazzi, i giovani che, di lì a qualche giorno, iniziarono a seguire l’esempio dell’uomo dalle mani aperte. Cominciarono anch’essi ad aprire le mani e sembrò loro di rinascere. Si accorsero anche che le mani non erano più pesanti e che non facevano più male. La vecchietta era felice, ma anche trepidante per lo strano comportamento dei grandi. “Chissà perchè gli adulti non si decidono ancora ad aprire le mani” pensava tra sè e sè. Infatti gli adulti si mantenevano sospettosi a distanza e nessuno di loro aveva ancora aperto le mani. Anzi, un giorno, temendo che il giovane dalle mani aperte potesse sconvolgere l’ordine e la tranquillità del pianeta, tramarono per ucciderlo.

La sera di un piovoso giorno d’autunno lo presero e gli dissero a brutto muso: “Tu dici di apprire le nostre mani come tu hai aperto le tue. Così facendo sappiamo come si incomincia , ma non sappiamo come va a finire. Quindi tieniti per te l’invito. Anzi, dal momento che per te è così importante avere le mani aperte faremo in modo che tu non le possa richiudere più”. E così dicendo cominciarono a spintonarlo, ad insultarlo, a picchiarlo e finirono poi per inchiodarlo a braccia allargate a a mani aperte su un pezzo di legno. Dopo di che lo innalzarono per farlo vedere a tutti proprio sulla collinetta vicino al prato dove abitava la vecchietta… Infine alla folla attonita e sgomenta dissero: “Ecco, ora sarà soddisfatto. Avrà sempre le mani aperte”. E così dicendo se ne andarono via. La vecchietta piangeva sconsolata. Aveva cominciato a voler bene al giovane dalle mani aperte e diceva tra sè e sè: “Perchè lo hanno fatto? Non faceva niente di male!” Di lì a poco gli adulti del pianeta si riunirono in assemblea e proibirono ai giovani e ai ragazzi di avere le mani aperte e decretarono severe punizioni per i trasgressori. Tutto sembrava tornato come prima. La vecchietta piangeva e pensava: “Non cambierà mai nulla su questo pianeta!”.

Una sera, il sole era appena tramontato, la vecchietta vide arrivare una ragazza sotto il legno dove era appeso il giovane dalle mani aperte. La vide guardarsi attorno sospettosa e poi timidamente rivolgere lo sguardo verso il giovane, aprire le sue mani, mostrargliele, sorridere, salutare e scappare via. Da quella sera altri giovani e ragazzi  fecero la stessa cosa. Ogni sera quache giovane arrivava sotto il legno dove era appeso il giovane dalle mani aperte e se ne tornava via sorridendo con le mani aperte. La vecchietta aveva smesso di piangere, si sentiva serena ed un giorno fu vista partire per un altro pianeta…

NON SI SA COME ANDO’ A FINIRE LA STORIA SU QUESTO PIANETA. SE L’EBBERO VINTA I GRANDI DAI PUGNI CHIU E DAL VOLTO CUPO O I RAGAZZI E I GIOVANI DALLE MANI APERTE E DAL VISO SORRIDENTE.

LA RISPOSTA STA NEL PROFONDO DEL CUORE DI OGNUNO DI NOI…. 

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