VIVA LA CONSULENZA FAMILIARE

(La cusotodia della memoria)

                          RELAZIONE DÌ ALTA QUALITA

(Dalla terapia centrata sul cliente a quella centrata sulla relazione)

 Carl Rogers (1902-1987) è il celebra ideatore della “terapia centrata sul

cliente”.

Giovanna Bartholini è invece nota ai Consulenti Familiari per la sua

geniale intuizione e ideazione della “terapia centrata sulla relazione”

Scriveva Mc Luhan (1911-1980): “Il mezzo è il messaggio” inducendo a

voler far capire che laddove il mezzo scelto per trasmettere il

messaggio è la persona stessa, tutto dipende dal come questa persona

si relaziona.

Da qui l’attenzione prioritaria dell’ascoltatore (consulente familiare,

psicologo, terapeuta, psichiatra, guaritore, direttore spirituale,

educatore) a stabilire una relazione di alta qualità le cui caratteristiche

sono essenzialmente il rispetto e l’empatia.

Tutto il discorso è quindi focalizzato sulla relazione considerata nella

sua potenzialità intrinseca, al di là addirittura delle tecniche della

comunicazione.

A proposito di comunicazione è opportuno ricordare che a farla da

padrone nell’incipit di ogni relazione è il linguaggio del corpo che

occupa il 60% dello spazio comunicazionale (il rimanente10% spetta al

contenuto di pensiero e il 30% è appannaggio del tono di voce con il

quale si comunica il contenuto di pensiero)

Stabilire una relazione di qualità con la persona che chiede aiuto

diventa pertanto la priorità assoluta per i professionisti dell’ascolto.

Una relazione fondamentalmente umile, come ha avuto modo di scrivere

il celebre Osho:

“Un guaritore (consulente familiare) non è veramente un guaritore,

perché non c’è niente che lui faccia. La guarigione accade attraverso di

lui, lui deve solo annullarsi. Essere un guaritore significa proprio non

essere. Meno ci sei tu, meglio la guarigione può accadere. Più ci sei tu,

più il passaggio è bloccato. E’ Dio, o il tutto, o comunque tu preferisci

chiamarlo, il guaritore.

E’ la totalità a guarire. Una persona malata è semplicemente qualcuno

che ha creato dei blocchi tra sé e il tutto; c’è una sconnessione.

La funzione del guaritore è quella di riconnettere. Ma quando dico che

la funzione del guaritore è di riconnettere, non intendo che il guaritore

debba fare qualche cosa. Il guaritore è solo una funzione, chi fa è Dio, è

il tutto. Allora guarire diventa quasi un’esperienza di preghiera, un’

esperienza di Dio, dell’amore, del tutto.”

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