“Alcune persone vennero a trovarmi a Calcutta e prima di partire mi pregarono: – Ci dica qualcosa che ci aiuti a vivere meglio – .
E io dissi loro: – Sorridetevi a vicenda, sorridete a vostra moglie, a vostro marito, ai vostri figli, sorridetevi a vicenda; poco importa chi sia quello a cui sorridete; questo vi aiuterà a vivere meglio e a crescere nell’amore reciproco -.
Allora uno di quelli mi domandò: – Lei è sposata? -. –Sì, risposi, e qualche volta trovo difficile sorridere a Lui.
Ed è vero. Anche Gesù può essere molto esigente ed è proprio quando Egli è così esigente che è molto bello rispondergli con un grande sorriso”.
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Da aggiungere soltanto che il sorriso del volto da visibilità alla amabilità del cuore… se esso è veramente caldo d’amore. Ne deriva che con questa “base relazionale” di amabilità reciproca si rende la vita difficile ai “conflitti” interpersonali sempre pronti ad irrompere da qualche fessura di fragilità dell’animo umano. Paradossalmente parlando, essendo amabili, si facilita al prossimo di “amare il prossimo”. E chi è più prossimo se non chi ci vive gomito a gomito?