FAMIGLIA IMPOSSIBILE… O POSSIBILE?
“Esistono tanti tipi di moduli familiari. Nel tipo di famiglia “ancillare”,
i genitori sono particolarmente eccellenti nel moltiplicare le loro funzioni:
da procacciatori inesauribili di doni ed accompagnatori zelanti e puntuali
per accompagnare i figli alla scuola, alle feste, dai parenti, ai corsi di nuoto,
di musica e di danza, al cinema, alle competizioni sportive e teatrali.
Da coordinatori dell’organizzazione domestica ( la baby sitter, la ragazza
aiuto per i compiti, la colf per i lavori di casa, la nonna per i vestitini),
ad orchestratori della campagna di esposizione ai mass media
(il posto d’onore per la TV, il giradischi per le fiabe , i fumetti, i libri intelligenti, i videogames).
Da animatori del tempo libero (il sabato e la domenica di corsa in campagna,
in montagna, al mare; d’estate un mese in montagna e uno al mare; a Natale,
la settimana bianca e poi il carnevale) a solerti esecutori di programma
d’avanguardia (l’inglese a Londra, i soggiorni estivi al Club Meditarranée, l’ecologia in fattoria).
Va da sé che in questo contesto culturale, oggi più che mai la famiglia cristiana
si ripropone come un vero e proprio “laboratorio di controcultura” favorendo la vita
in tutte le sue espressioni e responsabilizzandosi in ordine alla maturazione
autentica della persona.
Di fatto la famiglia è il “terreno naturale” per la strutturazione di “personalità adulte”
e per la individuazione di “progettivocazionali”.
(Corriere della Sera, 1989)
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“Fino a sette anni adoravo la mia famiglia; la odiai a tredici; scappai di casa a diciannove.
Mi feci una mia famiglia a ventuno; l’abbandonai a trentacinque.
Desideravo ardentemente tornare alla mia famiglia; lo feci; l’abbandonai a trentasei.
Mi feci una nuova famiglia a trentotto; l’abbandonai a quarantacinque.
Mi feci una nuova famiglia a ai quarantotto; l’abbandonai a cinquanta.
Mi feci una nuova famiglia a cinquantacinque; l’abbandonai a sessanta!
Ma quante famiglie ci vogliono per averne una giusta?”
I due “virus” di questo sfogo sono l’ “io” e il verbo “avere”.
Facile scoprire l’antivirus.