SPIRITUALITA’ DI ADOLESCENTE
Volevo scriverti una lettera, ma non sapevo dove spedirla.
Volevo telefonarti, ma non sapevo il tuo numero.
Volevo venirti a trovare, ma mi sembravi troppo lontano.
Mi sentivo solo e abbandonato… cominciai a pregare.
Facendolo, mi resi subito conto che tu eri lì, vicino a me.
Da quel momento capii che Dio è sempre presente in
qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, basta chiamarlo
ed avere fiducia in lui. E’ forse questa stessa potenza
che non mi fa avere talvolta tanta fiducia nella chiesa
e nei sacerdoti. Questa scarsa fiducia non intacca però
neanche minimamente il mio lato spirituale.
Anzi è proprio lo spirito che mi aiuta ad andare avanti
quando mi sento fermo. Parlando con Dio si possono
affrontare discorsi che spesso risultano monologhi,
ma che con un’altra persona non si potrebbero fare.
Secondo me il grado di religiosità di una persona
non si misura solamente in base a quante volte si va in chiesa,
ma dal grado spirituale che un individuo ha e da come
si comporta con gli altri… se è egoista, se è altruista,
se è premuroso, se sa rendersi utile agli altri…
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Questo brano (del quale conservo la copia autografa)
è di Walter Spadoni, un mio alunno diciottenne
dell’Itis Vallauri di Roma, scomparso in un incidente stradale
nel 1988 e porta la data del 24.7.1988.