LA MAGIA DIVINA DELL’AMICIZIA
Essendo giunto alla stadio terminale della patologia che mi affligge da tanto (deformazione professionale) leggo il vangelo di oggi così.
Il rimbrotto che Marta rivolge a Gesù perché sua sorella Maria la lascia sola a sfaccendare in casa, ottiene da parte di Gesù un medesimo rimbrotto che va a colpire il darsi da fare “affannato” e agitato di Marta.
Prima osservazione tecnica: la triangolazione nella comunicazione non è mai pertinente ai fini di quello che si vuole ottenere. Meglio essere diretti.
Seconda osservazione: il parametro di riferimento dell’agire di Gesù è il Regno di Dio. Da qui la messa in guardia contro il pericolo dello “strafare”, dell’agitazione, dell’affanno che caratterizzano taluni comportamenti. Non si può vivere la dinamica del “dannarsi l’anima” con l’intenzione di volerla salvare!
E se Marta si fosse rivolta direttamente alla sorella Marta chiedendo collaborazione… cosa avrebbe detto Gesù? Sarebbe intervenuto?
Mi piace immaginare la sua risposta… fatta di un sorriso silente e mite dal quale le due sorelle avrebbero dedotto, ognuna per quello che la riguardava, il da farsi.