DIFETTI O LIMITI?
Chi non mai sentito qualcuno (o qualcuna) esclamare così: “Ha anche lui (o lei) i suoi bravi difetti!”. Immaginiamo se questi benedetti difetti fossero anche “cattivi”! Ma lasciamo perdere… La parola “difetto” (etimo latino “deficiere”… da cui l’insulto paradossale di “deficiente”) sta a significa qualcosa che manca. La parola “limite” invece sta a significare, paradossalmente, l’identità di una realtà, di una persona, per cui si potrebbe meglio esclamare: “Ha anche lui (o lei) i suoi bravi limiti”. I tre limiti di un triangolo costituiscono anche la sua identità. Non si può apostrofare un triangolo dicendogli: “Sei un quadrato deficiente!” Eppure ci comportiamo proprio così quando ci rivolgiamo (come genitori, educatori…) a figli o educandi con questa espressione (che immaginiamo incoraggiante!): “Se ti sforzassi di più…” . Un triangolo non è un quadrato difettoso e si stizzisce (e molto) sentirsi dire (magari più volte al giorno): ”Se ti sforzassi potresti diventare un buon quadrato”….. Lo so che questo modo di “ragionare” ha un vago sapore paradossale e paga anche il limite del linguaggio umano, ma tant’è… ho anch’io i miei limiti!