LA CITTA’ SENZA NOME
Un giorno presi il treno per una città senza nome
dove si vive all’ insegna dell’amore e dell’onestà.
Passai per un paese dove tutti combattevano per una giusta causa,
ma nessuno sapeva esattamente contro chi…
Passai per un paese dove nessuno aveva fame,
ma tutti mangiavano senza sosta…
Passai per un paese dove tutti avevano fame,
ma nessuno dava loro da mangiare…
Passai per un paese dove un uomo che predicava pace
venne ucciso da gente impaurita dalla sua bontà…
Passai per un paese dove pesci grossi
mangiavano quelli piccoli soltanto perché più deboli
e dove cavalli bianchi maltrattavano cavalli neri
soltanto perché neri…
Passai per un paese dove tutti erano soldati
anche se nessuno amava combattere
e dove qualcuno li comandava di combattere
per farli sentire soldati…
Passai per un paese dove gli ospiti
rinchiudevano gli ospitati
e dove gli ospitati venivano uccisi
se osavano ribellarsi…
Allora domandai al macchinista
quanto mancava per la città senza nome.
Mi rispose che tutti erano scesi
e che il treno si sarebbe fermato lì
perché non avrebbe proseguito soltanto per me.
Sto ancora aspettando qualcuno
per continuare il viaggio verso la città senza nome.
(Walter Spadoni, 18 anni)