CONVIENE RIFLETTERE oltre che pensare. Gli specchi non pensano, ma per fortuna riflettono…

L’ARROGANZA DELL’IDEOLOGIA GENDER          (Nazareno Marconi, Vescovo di Macerata)

                                                                                          ( Da GESU’ MAESTRO – n. 3, 2015)                                                               

   Quando ho cominciato a interessarmi alla questione dell’ideologia Gender, la prima sensazione è stata di stupore. C’è un detto attribuito a Cicerone che recita: “Non esiste al mondo una idiozia così grande, che qualche filosofo non abbia già detto”.

    Cioè, le teorie, per quanto stupide, sono già state sostenute nel passato da qualcuno. Ma vi posso assicurare che, per quanto abbia ricercato, nel passato dell’umanità nessuno ha mai sostenuto che, se una donna si comporta da donna e  un  uomo da uomo, non solo nelle preferenze sessuali, ma anche negli atteggiamenti e nel modo di pensare e di vedere il mondo, questo non dipende dal fatto di avere una differenziazione sessuale fisica e cromosomica, ma solo dall’essere stati educati a giocare con le bambole le bambine e i bambini con i soldatini.

   Questa teoria strampalata è proprio in estrema sintesi, ciò che sostiene l’ideologia Gender. Ci sarebbe da riderci al bar, se non avesse conseguenze disastrose sul futuro dei nostri giovani.

   La differenziazione sessuale tra un uomo e una donna è così profonda che ogni cellula ne porta impresso il segno, nel suo corredo cromosomico, fin dal concepimento.

   Nei miei studi di archeologia, ho visto varie volte i resti di uno scheletro di migliaia di anni fa, che un bravo medico sapeva subito riconoscere come maschile o femminile.

   I segni della nostra differenziazione sessuale compaiono immediatamente con l’inizio della vita e restano molto oltre la nostra morte.

   La Bibbia ci dice che sono una parola che il Creatore ha posto nella carne umana  una vocazione per ogni persone, fin dall’inizio. “maschio e femmina li creò”, invitandoli a vivere da uomo e da donna in una bellissima uguaglianza di dignità, pur nella diversità dei sessi.

   Cos+ l’umanità ha vissuto per millenni, finché pochi attivisti molto agguerriti, del movimento omosessuale americano e poi mondiale, non vi hanno visto la soluzione di un loro problema.

   Per anni si erano impegnati a promuovere studi che mostrassero l’esistenza di un terzo sesso, si cercava un’origine genetica dell’omosessualità per rivendicare la loro condizione come “naturale”, pari a quella dei maschi e delle femmine.

   Tutto questo studio non trovò nulla, anzi diede forza a chi sosteneva che almeno la stragrande maggioranza degli omosessuali fossero persone condizionate da esperienze traumatiche o da pesantissimi condizionamenti ambientali.

   Allora si decise di cambiare strategia sposando l’ideologia Gender: non cercare più una base fisica e naturale dell’omosessualità, ma distruggere la base fisica e naturale della differenziazione sessuale.

   Avrebbero così potuto sostenere che, se tutti sono ciò che sono per l’influsso dell’ambiente, siamo tutti sullo stesso piano e la natura non ha nulla da dire né sull’omosessualità né sulla eterosessualità.

   La molla di tutta questa passione, secondo alcuni esperti, sarebbe da ricercare nel fatto che chi vive l’omosessualità vive un disagio profondo. Si sente scisso tra sesso biologico e predisposizione affettiva e la risposta del movimento gay è che non deve cercare in sé le risposte per trovare equilibrio e pace, ma incolpare il mondo intero del fatto che ancora distingue tra uomini e donne.

   Secondo loro sarebbe questa distinzione a far soffrire le persone e andrebbe perciò eliminata. Non so se tutto questo sia esatto al cento per cento, ma la ricostruzione mi convince e spiega molte cose.

   Soprattutto mi permette di pensare che, chi si impegna a sostenere la teoria del Gender, cercando e trovando appoggi politici, con l’arroganza di chi sa manipolare i mass media, anche barando e dicendo grandi falsità pericolose, non è un malvagio incallito, ma solo una persona ferita che cerca in modo sbagliato di fare meglio.

   Credo perciò sia giusto ricercare la verità e smascherare la menzogna.. Non si tratta perciò, in questo campo, di fare una crociata contro qualcuno, ma di credere alla frase di Gesù: “Solo la verità vi farà liberi” (Gv. 8, 32).

   E’ nella ricerca della verità che libera tutti e permette di camminare sulla via del bene, che ho incoraggiato un cammino di conoscenza del problema da parte di tutti, con la collaborazione di tante associazioni e movimenti che hanno a cuore il bene dei nostri giovani e dei bambini.

   Pensate soltanto che a partire da questa idea derivano conseguenze del tipo: “Non ha nessuna importanza per un bambino se ha un padre o una madre, o due padri, o due madri, o tre o diciotto”.

   Questa dichiarazione è della presidente del movimento pro – adozioni gay “Famiglie arcobaleno”.

   Basterebbe controbattere che negli studi sui bambini accolti in orfanatrofi tutti tendono naturalmente a individuare tra chi li assiste, una figura maschile e una figura femminile, a cui si affezionano istintivamente, evidentemente ricercando un padre e una madre.

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Dialetticamente formidabile, psicologicamente congruo, antropologicamente scientifico, cristianamente tollerante, contenutisticamente assertivo e veritiero  Insomma è quanto di meglio ho trovato. Grazie don Neno. (Gigi Avanti)

 

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